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61.5°N segna la prima mostra personale dell’artista Dylan Katz. L’esposizione presenta due principali serie di opere: Uncanny Ice e Northern Windows.
Northern Windows, debutta con una collezione inedita, creata appositamente per questa edizione del festival. Le opere rendono omaggio ai colori vividi e alle luci eteree del cielo nordico, riflettendo il profondo legame di Katz con i paesaggi della Finlandia, dove ha sede il suo studio.
Uncanny Ice, la collezione iconica di sculture di Katz ispirata alle formazioni di ghiaccio della Finlandia, invece ritorna a Venezia per la terza volta  dopo esser stata esposta nel 2022 nell’Hub principale di The Venice Glass Week e a Palazzo Loredan e nel 2023 all’interno della mostra collettiva The Ice Furnace, con la curatela di Costanza Longanesi Cattani.

A completare il progetto espositivo, si affiancano alle sculture in vetro, una serie di fotografie che documentano il lavoro dell’artista con le formazioni naturali di ghiaccio nei laghi finlandesi, insieme a un cortometraggio realizzato da Elias Markkula con audio di Veli-Matti “Vellu” Rintala, che approfondisce ulteriormente l’ispirazione alla base delle opere.
Dylan Katz descrive il suo percorso artistico come un viaggio nel raccontare storie attraverso il vetro. Negli anni, ha padroneggiato il linguaggio complesso del vetro e ora utilizza questi elementi per tessere un messaggio. Da Tampere, in Finlandia, al 61.5°N, Katz reinterpreta il tema del cambiamento climatico non come un conflitto violento tra
uomo e natura, ma come una storia d’amore che può essere risolta solo ristabilendo equilibrio e pace, un messaggio che l’artista racconta attraverso il vetro.
L’artista afferma che questa mostra non è un appello alla lotta contro il cambiamento climatico, ma una “lettera d’amore scritta nel vetro” alla nostra Madre Terra, un promemoria del perché ci teniamo ancora. È un appello al nostro lato più gentile, un invito a onorare e preservare la bellezza del nostro pianeta.

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