Megagalattico di Irene Fenara
Si fonda su una tradizione nobile e la volontà di aprirsi a tutti l’idea di garage BENTIVOGLIO, piccolo e dinamico spazio su strada di Palazzo Bentivoglio a Bologna, che offre allo sguardo dei passanti, in una vetrina di via del Borgo di San Pietro, opere di artisti e designer italiani e internazionali e che a partire da settembre vedrà alternarsi Irene Fenara, Agostino Iacurci, Matteo Nasini, Ico Parisi e Ilmari Tapiovaara.
Martedì 19 settembre l’artista bolognese Irene Fenara inaugura la stagione autunnaledello spazio con l’installazione Megagalattico: quattro brevi video realizzati con registrazioni di telecamere di videosorveglianza recuperate dall’artista su internet da reti a circuito chiuso, vengono proiettati in loop sulle pareti dello spazio, immergendo lo spettatore in una dimensione cosmica e dilatata il cui valore estetico nasce da un materiale destinato a tutt’altro uso.
La giovane artista, vincitrice del premio mostra all’ultima edizione del Premio Termoli, che ha esposto tra gli altri negli spazi di Fondazione Prada Osservatorio, MAMbo, Palazzo delle Esposizioni, Kunst Merano Arte, Triennale Milano, MACRO e MAXXI, ha disseminato l’opera di indizi sull’origine del segnale, attivando così un cortocircuito tra osservatore e osservato, che mette il pubblico nella posizione disorientante di infiltrato.
Dopo la mostra di Irene Fenara, a garage BENTIVOGLIO sarà protagonista il design finlandese di Ilmari Tapiovaara con la pionieristica serie di arredi assemblati a pressione, senza ricorrere all’uso di chiodi e viti, Pirkka progettata nel 1956 per l’azienda Laukaan Puu.
Seguiranno la selva di colonne de Il giardino perduto di Matteo Nasini; la camera da letto Positano realizzata da Ico e Luisa Parisi nel 1958 per MIM restaurata per l’occasione, e una installazione site specific di Agostino Iacurci.
garage BENTIVOGLIO è un progetto di arte “quasi” pubblica, con cui Palazzo Bentivoglio condivide alcuni pezzi della sua collezione; il progetto, inaugurato prima dell’estate con l’esposizione di un’opera di Davide Trabucco in occasione del Cinema Ritrovato promosso dalla Cineteca di Bologna, prevede l’esposizione teatralizzata di un pezzo unico, come nella vetrina di un negozio, offerta per attrarre gli sguardi.
La vetrina è uno spazio nuovo che si affianca ai sotterranei che ospitano le mostre temporanee, al giardino aperto per eventi dedicati e alla collezione che da anni si arricchisce di artisti contemporanei e nomi che, in assonanza con il palazzo che li ospita, sono legati alla produzione bolognese del Cinquecento.
Un arcipelago di modalità con cui Palazzo Bentivoglio ha articolato la sua programmazione, innescando un dialogo sempre più serrato con la città.
«Di fronte ad una vetrina spesso capitiamo per caso, non intenzionalmente, e la contemplazione di ciò che viene esposto dura il tempo che il passante/flâneur ha a disposizione. – Dice Davide Trabucco, curatore del progetto – L’idea di non avere testi critici, ma semplicemente autore e titolo, è anch’essa legata al principio da cui nasce lo spazio: se si tratta di un luogo di passaggio, tutto deve essere immediatamente visibile e percepito. Per Palazzo Bentivoglio rappresenta anche la volontà di far incontrare senza filtri la collezione privata a un pubblico più ampio, per rendere accessibili alcune delle opere custodite all’interno e interagire con il tessuto cittadino con un’azione discreta e diretta».