Villa Brandolini d’Adda torna ad accogliere un grande progetto che rende omaggio alla figura di Claudio Olivieri, uno dei più significativi interpreti della pittura contemporanea.La mostra, curata da Matteo Galbiati, promossa dal Comune d Pieve di Soligo in collaborazione con l’Archivio Claudio Olivieri, FerrarinArte e Fuori Catalogo, sarà inaugurata domenica 8 ottobre alle ore 18.00 alla presenza delle autorità cittadine, del curatore, dei rappresentanti dell’Archivio e della galleria. Claudio Olivieri. Di carte e oltre… Pensare il colore prima della Pittura raccoglie, per la prima volta con una visione così ampia ed estesa, la testimonianza dell’importante lavoro su carta di Olivieri, analizzandone il decorrere incessante dagli anni Cinquanta fino al secondo decennio dei Duemila. La volontà dell’artista è sempre stata quella di utilizzare il supporto del “foglio” come catalizzatore di pensieri, energie, racconti tutti incanalati nella necessità di mettersi in atto, come immagini, attraverso il colore. Le ampie sale della villa del trevigiano accolgono un centinaio di carte, alcune di grande formato, accompagnate da una selezione di opere su tela che scandiscono e accompagnano il visitatore nell’esplorazione di ciascuna sua decade creativa, quale singolare completamento e compendio del lavoro espresso sulla carta. Questo percorso espositivo, quindi, approfondisce l’aspetto più intenso del suo rapporto del colore e le fasi evolutive del suo pensare alla Pittura, fissando il senso di un flusso di idee e riflessioni continue che potevano e dovevano risolversi nella fresca e intensa rappresentazione del disegno. La mostra è accompagnata da un catalogo con un testo di Matteo Galbiati che sarà presentato in un evento dedicato. 

Claudio Olivieri è nato a Roma nel 1934. Trascorre l’infanzia a Mantova, città natale della madre, e nel 1953 si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera diplomandosi in Pittura. I suoi esordi avvengono nell’ambito della pittura informale, gestuale e segnica. Nel 1960 ha tenuto la sua prima personale al Salone Annunciata di Milano. Da questo momento l’attività espositiva è intensa e costante: tiene numerose mostre personali in gallerie, musei e spazi pubblici italiani e internazionali. Nel 1966 viene invitato con alcune opere alla Biennale di Venezia, dove ritorna nel 1980 e nel 1990 con una sala personale, e ancora nel 1986 nella sezione del colore. È considerato uno dei maggiori esponenti della Pittura Analitica italiana e partecipa a importanti esposizioni collettive e manifestazioni come La Quadriennale di Roma e Documenta di Kassel. La sua produzione pittorica è inoltre affiancata all’elaborazione di diversi scritti.Dal 1993 al 2011 è titolare della cattedra di Arti Visive e Pittura alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, città dove ha vissuto fino al dicembre 2019.

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