KROMYA Art Gallery presenta l’esposizione On Perspective.Venti opere iconiche di Thomas Huber, in mostra nella sede di Lugano dal 24 ottobre al 9 dicembre 2023, offrono una panoramica sui principali temi trattati nell’ultimo decennio dal noto artista svizzero, celebrato dal MASI Lugano con una personale nella sede del LAC. 
L’esposizione On Perspective. Selected works from 2012 to 2020, in collaborazione con Ditesheim & Maffei Fine Art di Neuchâtel, propone una scelta di lavori che comprende dipinti a olio e acquerelli, due tecniche che accompagnano la produzione artistica di Thomas Huber sin dagli albori della sua carriera. Dai primi anni ‘80, Huber ha sviluppato una pratica che si può considerare come una sorta di narrazione visiva dedicata all’arte della pittura stessa. Nonostante la sua estetica possa apparire immediatamente “accessibile”, l’arte di Thomas Huber conduce in un mondo onirico, immaginario e al tempo stesso straordinariamente realistico, che interagisce con lo spettatore in un modo singolare.

L’architettura svolge un ruolo centrale lungo tutto il suo percorso creativo: l’artista ritrae spazi che richiamano sia quella classica, che quella utopica. Questi luoghi, sebbene potenzialmente reali, sono avvolti da un’aura enigmatica che offre una profonda esperienza agli osservatori. La prospettiva non è solo uno strumento di rappresentazione spaziale ma diventa parte integrante dell’opera, superando la semplice resa visiva, la profondità e il punto di vista.

È tutto un gioco di percezione e di prospettiva come si intuisce dall’opera che di questa esposizione è il “manifesto”: Besucherandrang. Il grande dipinto mostra la stessa sezione architettonica ripetuta tre volte, fedele a sé stessa ma mai uguale agli occhi dello spettatore.

On Perspective parla di percezione della prospettiva, ma anche di prospettive di visione. Così l’atelier di Thomas Huber, uno dei soggetti ricorrenti nella sua opera, non è più un semplice studio, ma prende vita e si legittima attraverso la scelta del punto di vista da cui è stato ritratto o da cui l’artista desidera che lo spettatore lo contempli. In mostra da KROMYA sono presenti diversi esempi che indagano questo tema. Uno dei più emblematici è l’olio su tela Atelier Negativ, che svela lo studio dell’artista a Berlino. All’interno di questo spazio dipinto Huber introduce due tele, creando così dei “quadri nel quadro”. In questo modo, l’artista sfida il pubblico a esplorare la dualità e la prospettiva all’interno delle sue opere, evidenziando la sua capacità di creare narrazioni visive complesse. Narrazioni che è possibile approfondire in diversi acquerelli presenti in mostra, che ritraggono lo studio dell’artista da varie prospettive.

Ma c’è di più: la riflessione che scaturisce da questi lavori si fa ancora più profonda, perché ci si chiede quali siano i luoghi più adatti a presentare l’arte. E, ancora una volta, lo spazio dipinto sembrerebbe avere la meglio sullo spazio fisico.

«Mi chiedo sempre quale sia il luogo ideale per esporre le mie opere», scrive Thomas Huber. «E alla fine arrivo sempre alla conclusione che non debba necessariamente essere uno spazio espositivo, ma che le opere possono esprimersi al meglio quando fioriscono nel loro elemento naturale, ossia quando vengono nuovamente presentate all’interno di un dipinto».

Tale concetto prende vita nella grande tela esposta nelle sale di KROMYA Art Gallery: si tratta di Massgaben. L’opera raffigura una stanza piena di quadri: dal pavimento al soffitto, pareti incluse. Tutte le opere raffigurate nella tela esistono non solo al suo interno, ma anche nella realtà. Sono lavori che Thomas Huber ha realizzato nel passato, nel presente, oppure dei work in progress che troveranno compimento nel futuro. L’artista dipinge poi delle piccole porte sulle tre pareti visibili della sala, in modo da lasciare una “via di fuga” all’osservatore, qualora si sentisse sopraffatto da questo spazio che, come gli altri che caratterizzano le sue opere meno recenti, sono connotati da una sorta di “tensione”.

La riflessione sugli spazi dell’arte si declina anche nel tema degli Aushub, cui Thomas Huber dedica numerosi dei suoi lavori più iconici. In mostra, gli acquerelli Aushub im Atelier, realizzato nel 2014, e O.T del 2015. Nelle immagini si vede l’atelier dell’artista in cui sono installati dei cavalletti vuoti. Al loro fianco, dei cumuli le cui dimensioni sono variabili. A fare da contrappunto a queste opere, in mostra è possibile ammirare altri due acquerelli. Qui, i cumuli sono scomparsi, e ora sui cavalletti appaiono delle tele. Nella visione di Thomas Huber, le tele sono spazi che è possibile “scavare”, perché hanno una infinita profondità: i cumuli rappresentano il materiale derivato da questo scavo. Sono le idee, la creatività, i sogni e le visioni dell’artista. Una volta che questi prendono vita sulla tela, ecco che i cumuli non sono più visibili, mentre si assiste alla “comparsa” dei dipinti sui cavalletti.

La mostra curata da KROMYA Art Gallery presenta inoltre degli importanti lavori che si legano a un tema molto caro all’artista: l’acqua e le sue infinite possibilità di svelare, riflettendoli, dettagli apparentemente nascosti. L’acqua è anche quella del Lago Maggiore, a cui l’artista è legato e a cui ha dedicato la sua produzione più recente. In esposizione, due acquerelli emblematici realizzati nel 2020: Glockenklang e Intérieur mit Schiff. Quest’ultimo rappresenta, dal punto di vista interno e, contemporaneamente, esterno, la residenza sul lago di Thomas Huber. Si tratta di un lavoro che precorre la serie Lago Maggiore, realizzata tra il 2021 e il 2023, esposta fino a gennaio al MASI Lugano.

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