ANTONIO IEVOLELLA. VERSO TERRA
Inaugura giovedì 21 dicembre alle 18 negli spazi espositivi di Maco Arte in via Ognissanti 33 a Padova “Verso Terra” la nuova personale del Maestro Antonio Ievolella a cura di Nicola Galvan e Mattia Munari.
La mostra, che sarà visitabile a ingresso libero fino al 10 febbraio 2024, inaugura l’attività galleristica di Maco Arte, società attiva dal 2012 negli ambiti della consulenza e della compravendita di opere d’arte contemporanea.
Per l’occasione saranno esposti alcuni lavori dello scultore beneventano accumunati da un denominatore tematico: l’acqua. La mostra si compone infatti di un grande impianto installativo dove troneggia Fons vitae, opera già esposta ai Giardini dell’Arena, nei pressi dei Musei Civici Eremitani di Padova, che per l’occasione Ievolella ha ripensato e rimodulato in funzione degli spazi espositivi di Maco Arte. Quest’opera, con installazione site specific, dove l’acqua scorre lungo una canaletta con pendenza, è in dialogo con vasi di terracotta inediti, realizzati ex novo dall’autore.
Spiega Mattia Munari: “Questa installazione calza a pennello con un antico detto beneventano: l’acqua vò ‘a pennenza, l’ammore vò ‘a speranza, ovvero: come l’acqua vuole la pendenza, così l’amore vuole la speranza. Le opere di Ievolella vengono da mondi antichi e ci trasmettono tutta la potenza della tradizione del gesto, la conoscenza del fare, la nobiltà delle radici, il rispetto e l’amore per la terra, e ovviamente per l’acqua, bene prezioso”.
“L’acqua – continua Nicola Galvan – è elemento di cui Ievolella, con la sua azione plastica, porta in risalto la ricchezza simbolica. Da sempre, la scultura dell’artista appare come una macchina evocativa che, dopo aver richiamato a sé memorie di oggetti come di luoghi, di ritualità sacre e domestiche, offre di esse una rielaborazione ‘magica’ e metamorfica, che ne amplia la possibilità di significare”.
Pur ispirandosi alle impressioni che, durante la giovinezza, la cultura popolare e il paesaggio del Sannio hanno trasmesso al suo immaginario, Ievolella non si prefigge di riportare in vita il passato, ma di estrarvi quanto avverte di originario; alla ricerca, forse, di una corrispondenza armoniosa, ancestrale tra l’essere umano e l’ambiente in cui questi si muove, lavora, sogna.
“Ciò si traduce in una scultura che effonde un’energia scabra e a volte prorompente – continua Galvan – in cui è riscontrabile un’inclinazione monumentale destinata a riscrivere lo spazio più che a inscriversi in esso. Oltre a prendere in considerazione le cose che si ergono sopra la terra, Ievolella si volge con il suo fare alla terra stessa, nonché a ciò che questa contiene e copre”.
Tra le materie poetiche affrontate rientrano così gli elementi primari della natura, come la mostra personale accolta ora da Maco Arte dichiara. In Fons vitae, qui presentata in una nuova veste cromatica, l’acqua è protagonista nella sua realtà tangibile, fuoriuscendo da grandi otri sospesi e scorrendo lungo l’intero lavoro.
Mentre nella serie dei vasi zoomorfi e antropomorfi in terracotta, plasmati per questo evento espositivo, l’acqua è invece richiamata dalla funzione originaria dell’oggetto, nonché implicata dalla materia stessa.
In entrambi i casi, Ievolella sembra voler celebrare l’acqua quale principio di generazione di ogni cosa, dalla vita biologica alla forma artistica.
Antonio Ievolella. Verso terra è un progetto di Maco Arte di cui è parte la realizzazione di un catalogo fotografico delle opere esposte, che verrà presentato in coincidenza con la chiusura della mostra e che conterrà un’introduzione critica di Nicola Galvan.