MIMESIS Forma e Immagine
In occasione della Milano Design Week 2024, HoperAperta, un progetto che coniuga Arte, Architettura e Design, giunto alla sua sesta edizione, presenta la mostra MIMESIS Forma e Immagine, in programma dal 15 al 21 aprile nel cuore del quadrilatero della moda, in uno spazio al 5° piano in via Sant’Andrea 8/A, completamente dedicato al progetto che si svelerà, stanza dopo stanza, nell’eleganza di un interno milanese.
MIMESIS è un progetto che ha varie anime e che coinvolge diversi attori, tra cui l’Institute of Technology di New York, Dipartimento di Architettura e Design, già partner di Hoperaperta nel 2022 e 2023, e che si fonda su una collaborazione fra le diverse discipline, creando un rapporto sinergico tra arte, architettura e design.
L’esposizione ospiterà opere e progetti che affronteranno il tema della Mimesis. Parafrasando la Repubblica platonica, si potrebbe sostenere che qualsiasi oggetto progettato, immaginato o realizzato, comunque riprodotto in un’immagine con differenti potenzialità d’uso, presuppone tre diversi gradi di approssimazione: un punto di relazione, un punto di trasformazione, un punto di rappresentazione. Una forma ideale, del tutto indipendente dalle sue funzioni costituisce un primo punto di Mimesis.
Mimesis indica dunque un processo di identificazione, un’azione simbiotica tra due forme-immagini di diversa natura. Per esempio, la Mimesis può essere generata nella relazione spazio-temporale di un oggetto, piuttosto che nella relazione tra luce e movimento o infine nel rapporto che si crea tra l’oggetto-immagine e la sua messa in scena ideale, attraverso forme differenti di teatralità. La messa in scena dell’oggetto, l’idea di teatro prodotta attraverso un immaginario attivo, travalicando la sua funzione pratica, si trasforma in opera d’arte, opera concepita come teatralizzazione di un’idea, un processo di sintesi che potremmo definire come forma/immagine.
La mostra propone dunque un confronto su queste tematiche tra gli artisti e gli architetti invitati ad esporre. Maurizio Barberis, ad esempio, affronta il tema attraverso la teatralizzazione di un’immagine ridotta ad oggetto d’uso; l’opera di Alfonso Femia, invece, si pone nella sintesi, punto di relazione, tra l’immagine del Tempio e la figura del teatro vitruviano; Armando Bruno opera nella ripresa-mimesis della gabbia concettuale di Francis Bacon; Elena Salmistraro lavora nella riduzione speculare di due figure simmetricamente contrapposte. E ancora, Federico Spagnulo si pone con la messa in scena di un’opera che sintetizza il rapporto tra la luce e il tempo; infine, Carmelo Zappulla realizza un lavoro che rende conto delle variazioni di luce nella città contemporanea.
Il New York Institute of Tecnology, inoltre, presenta in questa occasione sette progetti realizzati da un gruppo di laureandi del corso di Fabbrication and Robotics, sotto la supervisione di Fadhil Fadhil e Alessandro Melis.
MIMESIS troverà poi un secondo momento espositivo, avvalendosi della partnership della Fondazione Paolo Grassi, presso il Palazzo Ducale di Martina Franca, in occasione del cinquantenario del Festival della Valle d’Itria, dal 21 giugno al 20 agosto 2024
Gliartisti in mostra sono: Maurizio Barberis, Armando Bruno, Dorian X, Fadhil Fadhil con il New York Institute of Technology, Alfonso Femia, Duccio Grassi, Alessandro Melis, Daniele Menichini e Nicolas Turchi, Steve Piccolo, Odilia Prisco, Elena Salmistraro, Federico Spagnulo, Alberto Vannetti, Carmelo Zappulla.
In collaborazione con Cromonichel, De Castelli, iGuzzini, Julia Marmi, Óxido Studio, Panzeri, Sprech, Zeus, imprese che rappresentano l’eccellenza in ambito illuminotecnico, nella lavorazione e nella finitura di materiali come metallo, pietra, marmo, e che operano con un approccio sostenibile di valorizzazione dell’ambiente in cui operano.