Si è inaugurata a Palazzo Altemps, sede del Museo Nazionale Romano, la mostra integrale dedicata a uno degli studiosi più originali e affascinanti della storia dell’arte italiana: Giovanni Battista Cavalcaselle. Presentata in anteprima parziale a novembre e dicembre 2023 nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, con la presenza di oltre 16.000 visitatori, l’esposizione romana raccoglie ora una imponente serie di tele: ventiquattro. In esse l’autore, Corrado Veneziano, si impegna a tenere insieme la sua ricerca più autenticamente contemporanea con le rivoluzionarie “indagini” cavalcaselliane: tutte rivolte all’arte medievale e rinascimentale italiana. La mostra Dipingendo Cavalcaselle, di tersa mano, a cura di Francesca Barbi Marinetti, sarà aperta al pubblico da mercoledì 19 giugno a domenica 28 luglio 2024.

Giovanni Battista Cavalcaselle in realtà è di per sé soggetto di grande pluralità intellettuale, a partire dalla sua biografia professionale e civile. Dopo aver lottato per l’indipendenza nel periodo risorgimentale e aver patito l’esilio, Cavalcaselle diventa infatti dirigente del primo Ministero della Cultura post unitario. Qui, continuando la sua vocazione artistica, affina una componente dichiaratamente “investigativa” operando uno studio sistematico delle opere d’arte italiane ed europee, al fine di comprendere con certezza chi ne fosse l’autore.

Per stabilire se il quadro analizzato fosse italiano, o fosse di Giovanni Bellini, Piero della Francesca, Cavalcaselle si spostava da una parte all’altra della Penisola e di larga parte dell’Europa. Viaggiava instancabilmente dalla Sicilia al Friuli, da Roma a Madrid, Parigi, Bruxelles, Londra, San Pietroburgo.

Entrava nei magazzini dei mercanti, nei musei pubblici, nelle Chiese e anche nelle cantine; e lì spesso rinveniva capolavori fino ad allora totalmente ignorati o trascurati. Poi, per sostenere più solidamente le sue intuizioni, Cavalcaselle registrava appunti su una serie enorme di libriccini: i suoi famosi “taccuini da viaggio”; i riempiva di schizzi, forme, volti, dettagli e poi scriveva accanto, ai margini del foglio, le sue deduzioni, i suoi dubbi, le sue “scoperte”.

Le intuizioni di Cavalcaselle fecero scuola; i suoi disegni rimangono tuttora attestati insuperati di amore e filologia, passione e criterio scientifico per ricondurre a verità le molte falsificazioni della storia e dell’arte pregresse.

Corrado Veneziano – artista italiano le cui opere sono esposte in modo permanente in Musei istituzionali europei e intercontinentali, recentemente invitato in Francia con il patrocinio del Museo del Louvre, nonché autore dell’opera diventata il francobollo dello Stato italiano dedicato all’Inferno – ha studiato a lungo l’autore veronese e ne ha reinterpretato gli schizzi e i taccuini.

Il suo lavoro pittorico parte da Cavalcaselle e a ritroso reinterpreta visivamente le opere d’arte – i colori, le trame, le tecniche – di Cimabue, Antonello da Messina, Piero della Francesca, Raffaello, Tiziano e molti altri, realizzando una sorta di limpida “terza vita” dei medesimi lavori pittorici. Su questo tappeto cromatico e figurativo, Veneziano aggiunge poi le “frasi”: quegli appunti e deduzioni scientifiche cavalcaselliane che partecipano, condividono e sviluppano la spinta comunicativa generale dell’opera. Le parole stesse – i segni della lingua italiana, talora inglesi – si fanno simboli e segni dalla elegante propulsione dinamica del geniale autore veneto.

Il Direttore del Museo Nazionale Romano Stèphane Verger si rallegra della mostra di Corrado Veneziano: “Il Museo Nazionale Romano è lieto di presentare al pubblico nella sede di Palazzo Altemps una mostra nella quale il lavoro pittorico accompagna e riflette un lavoro di studio e ricerca, ridando vita e materialità al lavoro teorico di uno dei padri fondatori della moderna critica d’arte. All’interno del percorso di visita e nella galleria delle esposizioni temporanee i taccuini di Giovanni Battista Calvalcaselle diventano quadri e si trasformano in nuovi spunti di riflessione per i visitatori, come in un raffinato gioco di specchi”.

Il Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone sostiene il valore dell’arte contemporanea che ripropone interpretazioni innovative della storia dell’arte italiana: “Giovanni Battista Cavalcaselle è stato un innovatore della storia dell’arte, il primo ad intraprendere un percorso di studio e di valorizzazione dell’arte nel mondo, prendendo appunti su dei taccuini da viaggio, in cui riproduceva schizzi di ciò che vedeva. Lodevole l’iniziativa di Veneziano di riproporli e creare un percorso che coinvolge moltissimi artisti dell’Italia rinascimentale e Contemporanea”.

Francesca Barbi Marinetti curatrice della mostra sottolinea come: “Per Veneziano, studioso di linguaggi e della loro evocazione semantica e simbolica, l’omaggio a Cavalcaselle è un incontro folgorante: per l’estetica dello stesso materiale composito dei taccuini cavalcaselliani. Che con disegni, collage e annotazioni scopre essere ricca di affinità con il gusto contemporaneo e con la sua personale ricerca pittorica”.

Corrado Veneziano racconta così il suo legame artistico con Cavalcaselle: “Ho lavorato a lungo sugli schizzi di Cavalcaselle. E i quadri che ho realizzato sono diventati per me un’immersione ricchissima nella tecnica rinascimentale e medievale. E’ stata però anche una conferma del piacere insostituibile della mano che dipinge, nella sua splendida artigianalità. A dispetto dell’invadenza di ogni tecnologia o intelligenza artificiale”.

L’effetto complessivo – anche grazie alla distribuzione delle opere, alcune in dialogo diretto con i magnifici saloni e le celebri statue di Palazzo Altemps – è oggettivamente coinvolgente: allo stesso tempo sacrale e scientifico, spirituale e laico: ventiquattro tele che stratificano i sensi e la forza dei lavori precedenti, contribuendo alla loro rinascita e vivificazione.

“Corrado Veneziano. Dipingendo Cavalcaselle, di tersa mano” gode degli auspici della Presidenza della Commissione Cultura della Camera, del patrocinio del Ministero della Cultura e dell’ICAS, del coordinamento dell’associazione D.d’Arte e il sostegno della Iacovelli and Partners e dell’associazione Civita.

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