FEDERICO GUIDA. Arbor
In occasione della quarta edizione di Art Days – Napoli Campania, evento diffuso e collettivo per l’arte contemporanea nella regione, la Chiesa ex convento di San Potito a Napoli ospita, dal 24 ottobre al 7 novembre 2024, la mostra Federico Guida. Arbor, curata dal giornalista e critico d’arte Mimmo di Marzio.
Promossa e prodotta dalla Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea di Bassano del Grappa (VI), prima istituzione nazionale no profit dedicata esclusivamente alla pittura contemporanea, l’esposizione sarà inaugurata giovedì 24 ottobre alle ore 18.00.
A seguire, alle ore 20.30, l’attrice napoletana Iaia Forte sarà protagonista della performance Principessa, lettura scenica della favola nera scritta da Mimmo di Marzio e accompagnata dalle musiche live del compositore Alessandro Cerino.
La mostra, che prende il nome dalla radice latina di Albero, presenta grandi opere in cui convivono trascendenza e umanità, scienza, religiosità e storia.
Sei croci pittoriche collocate nelle cappelle laterali dell’ex convento, indagano la simbologia dell’albero genealogico e rappresentano la condizione umana, ovvero la ricerca del continuo equilibrio tra la verticalità ascendente verso il mistero del divino e l’orizzontalità terrena del quotidiano e della vanitas.
Ogni installazione, composta da dipinti ad olio su lino applicati su legno, assume una valenza fortemente concettuale che intreccia i valori del sacro e del profano.
L’elemento formale della croce è una citazione dei crocifissi sagomati medievali di Giotto e Cimabue conservati a Firenze, e diventa la superficie pittorica per una narrazione composita in cui si intrecciano simbologia e narrazione, astratto e figurazione.
«In ogni opera – scrive Mimmo di Marzio – convivono forti contrasti che smuovono sentimenti profondi: il sofferente ritratto di una madre, la crudezza della carne oltraggiata, l’illusione trompe l’oeil del legno, i tormenti astratti della tela sublimano in immagini cosmiche, galassie, eclissi, nebulose, creando una tensione verso l’Assoluto e mutando le installazioni in rappresentazioni totemiche dell’esistenza».
Federico Guida, nato a Milano nel 1969, dove vive e lavora, dipinge e disegna da sempre, passione trasmessagli dal nonno e dal padre. Frequenta l’Accademia di Brera e lavora nello studio del pittore Aldo Mondino. La sua pittura è incentrata sulla figura umana, su persone comuni, lungi dalla ricerca della bellezza estetica. Vanta una solida preparazione tecnica e un linguaggio figurativo ricco di connotazioni personali. Si esprime attraverso la fotografia, i colori a olio, le vernici, l’acrilico, il gesso e la stoffa. I corpi umani nudi, immortalati in pose contorte ed intrecciate, spingono a meditare sul dramma dell’esistenza umana, addolcito dalla naturale morbidezza della carne che emerge nella lezione sulla luce appresa da Caravaggio. Ha raccontato la notte milanese, i manicomi, relitti giovani e vecchi, lungo un cammino personale e unico in un continuo perfezionamento stilistico e con attenzione costantemente rivolta al corpo e all’anima dell’uomo. Numerose le mostre nazionali e internazionali; sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche.