Dal 16 ottobre all’8 dicembre 2022 il Museo della Ceramica di Mondovì (Cuneo) presenta Galassie peculiari, mostra personale di Tristano di Robilant a cura di Jean Blanchaert, che espone una trentina di opere in vetro e in ceramica, di cui almeno la metà create espressamente per la mostra, a cui si aggiungono ben otto poesie scritte dall’artista e scelte per questo contesto.

Dopo aver lavorato con materiali diversi nel 2005 Tristano di Robilant inizia a concentrarsi sulla produzione di opere in vetro, collaborando in modo continuativo col maestro vetraio Andrea Zilio, alla fornace Anfora di Murano. Le sue sculture in vetro trasparente mettono in equilibrio forme geometriche, luce e colore. In tutte le sue creazioni si ritrovano forme primitive e antropomorfe che conferiscono linearità, semplicità e arcaicità alla materia lavorata: forme irregolari e apparentemente casuali, sorprendenti e affascinanti, sono spesso abbinate a titoli enigmatici che l’artista, poeta, prende in prestito da un vasto archivio di influenze letterarie, filosofiche e storiche.

Cresciuto tra l’Italia e l’Inghilterra, Tristano di Robilant vive e lavora a Ripabianca (Perugia), paese umbro con una ricca tradizione nella produzione e nella lavorazione della terracotta. Ma la sua relazione artistica con la maiolica ha origini lontane e più profonde, che lo vedono realizzare le prime opere ceramiche alla Bottega Gatti di Faenza ormai più di 25 anni fa ed esporre con maestri come Giacinto Cerone.

Nello spirito multidisciplinare del Museo della Ceramica di Mondovì, la mostra Galassie peculiari si completa con una selezione di poesie in lingua inglese scritte dallo stesso di Robilant e qui in dialogo tanto con le opere esposte quanto con la collezione permanente: da anni, infatti, il museo diretto da Christiana Fissore accoglie artisti intenti a sperimentare la materia ceramica contemporanea anche in relazione ad altre arti applicate.

Il Museo della Ceramica Vecchia Mondovì è gestito dalla Fondazione Museo della Ceramica Vecchia Mondovì, presieduta da Andreina d’Agliano. Le due istituzioni procedono di concerto costruendo un ponte fra passato e futuro, come evidenziato anche da questa mostra che, idealmente, collega il Museo della Ceramica di Mondovì al Museo dei Vetri e Cristalli di Chiusa di Pesio (Cuneo), dove sono esposti importanti manufatti della Regia Fabbrica di Vetri e Cristalli, trasferitavi da Torino nel 1759 da Carlo Emanuele III di Savoia.

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