A dieci anni dalla sua scomparsa, il Comune di Barga si fa promotore di una grande mostra antologica dedicata a John Bellany, uno dei più importanti artisti scozzesi del XX secolo, la cui pittura, caratterizzata da una dimensione spirituale che sovrasta il vero, è strumento per una profonda comprensione umana.

Per la prima volta in Italia, viene ricostruito il suo intero percorso artistico, dagli anni della formazione fino all’ultima produzione pittorica dedicata a Barga e alla Valle del Serchio, grazie ad opere selezionate provenienti dalla collezione privata della famiglia.

Intitolata “John Bellany. Time will tell. Il tempo ci rivelerà”, la mostra curata da Helen e Angela Bellany si articola su due sedi: dal 1 al 22 luglio 2023 saranno esposti presso la Fondazione Ricci di Barga (LU) i dipinti realizzati a partire dal 2000, anno del suo arrivo a Barga; dal 2 al 30 luglio 2023 verrà presentato al Palazzo delle Esposizioni di Lucca, sede della Fondazione Banca del Monte di Lucca, un ricco corpus di opere, dagli anni giovanili fino al trasferimento in Toscana.

«John Bellany – dichiara Caterina Campani, Sindaco di Barga – era profondamente legato alla valle; per adozione e empatia qui aveva trovato una seconda casa, una terra dove fermarsi per raccontare i suoi colori, le sue storie in un modo cosi personale. I paesaggi che fecero breccia in Giovanni Pascoli cent’anni prima hanno dato anche a lui nuove prospettive e ispirazioni. Così a dieci anni dalla scomparsa vogliamo ricordare non solo il grande artista, ma anche la persona, che insieme alla sua famiglia, ha partecipato alla vita del paese tanto da rendere ancora più forti i legami con la Scozia. La mostra che oggi gli dedichiamo vuole essere un tributo dell’intera Comunità, un modo di ringraziarlo ancora per aver reso immortali i nostri paesaggi consegnandoli all’Arte mondiale e senza tempo».

Gli anni di Barga segnano per John Bellany un nuovo inizio, che trova eco in una rinnovata via alla pittura: dai paesaggi e dai toni freddi delle Highlands scozzesi è evidente il passaggio alla luce e ai colori del paesaggio toscano, in un’esplosione vitalistica che costituisce una novità assoluta nell’ultima stagione pittorica della sua vita.

«Affidate a centinaia di quadri, che Bellany realizzò con un impegno quotidiano senza posa, le testimonianze del suo innamoramento per Barga – scrive Umberto Sereni, storico, già docente di Storia contemporanea all’Università di Udine – dicono per sempre la grandezza della pittura di Bellany e varranno come la definitiva certificazione dell’appartenenza della nostra Valle al Bello e al Buono. Terra di meravigliosi incantesimi che danno la vita e fanno vivere i sogni e ci ammaestrano nella Verità che ci conforta».

L’esposizione è organizzata dal Comune di Barga, con la collaborazione di Fondazione Ricci, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Fondazione Lucca Sviluppo, il patrocinio e il contributo del Consiglio regionale della Toscana, il patrocinio di Provincia di Lucca, Comune di Lucca e Fondazione Giovanni Pascoli e il sostegno di Villa Pascoli Onlus.

L’esposizione è documentata da un catalogo stampato dal Consiglio Regionale della Toscana con testi di Caterina Campani, Mario Puppa, Cristiana Ricci, Andrea Palestini, Alberto Del Carlo, del professor Umberto Sereni e di Rino Simonetti.

John Bellany è considerato uno dei più autentici rappresentanti delle nuove tendenze della pittura contemporanea e il più importante della sua terra. Il suo percorso artistico ha inizio nel 1960 presso l’Edinburgh College of Art e prosegue al Royal College of Art di Londra, che nel 1986 gli dedica una grande personale. Le sue opere sono esposte, tra gli altri, al Museum of Modern Art di New York, al Tate Britain e fanno parte della collezione della National Galleries of Scotland di Edimburgo. Nel 1994 viene onorato del titolo di Baronetto per alti meriti artistici dalla Regina Madre. Scomparso nel 2013, la Royal Academy di Londra gli ha reso un sentito omaggio. Profondamente legato a Barga e all’intera Valle del Serchio, aveva già esposto nel borgo toscano negli anni Novanta e in una mostra retrospettiva a lui dedicata nel 2014. È stato docente di Pittura presso il College of Art di Brighton nel 1968 e successivamente ha insegnato al Winchester College of Art.

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