Per la quinta edizione del programma Furla Series, Fondazione Furla e GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano annunciano Somethings in the World, una mostra personale di Suzanne Jackson, a cura di Bruna Roccasalva.

La mostra, la prima dedicata all’artista da un’istituzione europea, offrirà uno sguardo sulla ricerca che Suzanne Jackson porta avanti da più di cinquant’anni attraverso un percorso che ne ricostruisce i momenti fondamentali.

Suzanne Jackson è un’artista americana la cui pratica abbraccia un campo d’indagine ampio che esplora le potenzialità della pittura e si nutre di esperienze nella danza, nel teatro, nella poesia. La produzione iniziale di matrice pittorica e figurativa, popolata di personaggi, animali e riferimenti alla natura, si evolve negli anni approssimandosi progressivamente all’astrazione, fino ad approdare all’elaborazione di un vocabolario molto personale in cui la pittura assume una dimensione scultorea e ambientale.

Dai dipinti onirici degli anni Settanta alle sperimentazioni radicali delle più recenti “anti-canvas”, la mostra ripercorre i momenti salienti della produzione dell’artista, attraverso una selezione di opere iconiche, lavori inediti e nuove produzioni che costruiscono una relazione dialogica con il contesto e la collezione del museo.

La mostra di Suzanne Jackson è la quinta edizione del progetto Furla Series, ed è il frutto della collaborazione tra Fondazione Furla e GAM, una partnership iniziata nel 2021 per promuovere progetti espositivi a cadenza annuale che offrono un’occasione unica di incontro tra i maestri del passato e i protagonisti del contemporaneo.

Furla Series è il progetto che a partire dal 2017 vede Fondazione Furla impegnata nella realizzazione di mostre in collaborazione con importanti istituzioni d’arte italiane, con un programma tutto al femminile pensato per dare valore e visibilità al contributo fondamentale delle donne nella cultura contemporanea.

Suzanne Jackson vive e lavora a Savannah, Georgia. Cresciuta nei territori dello Yukon, divenuti stato federale dell’Alaska solo alla fine degli anni Cinquanta, raggiunta l’età adulta si trasferisce in California dove studia arte alla San Francisco State University, e danza al Pacific Ballet. Nel 1967 si sposta a Los Angeles dove studia con Charles White ed entra in contatto con la comunità degli artisti locali, tra i quali David Hammons, Timothy Washington, Alonzo Davis, Dan Concholar, Senga Nengudi, Gloria Bohanon, Betye Saar ed Emory Douglas. Nel 1968 apre nel suo studio d’artista una galleria d’arte, la Gallery 32, che in soli due anni di attività diventa un importante punto di riferimento per la scena artistica underground, esponendo gli artisti a cui è legata, e realizzando per la prima volta a Los Angeles una mostra dedicata esclusivamente alle artiste di colore. Nel 1990 consegue un master in scenografia teatrale presso la Yale University e nel 1996 si trasferisce a Savannah come docente di pittura al Savannah College of Art and Design. Tra le mostre personali più recenti ricordiamo Suzanne Jackson: Listen’ N Home, The Arts Club of Chicago; Suzanne Jackson: Five Decades, Jepson Center/Telfair Museums, Savannah. Ha ricevuto premi e riconoscimenti prestigiosi, trai i quali: Jacob Lawrence Award, Academy of Arts and Letters, New York; Anonymous Was A Woman, NYFA, New York; NYFA Murray Reich Distinguished Artist Award, NYFA, New York; Joan Mitchell Foundation Painters & Sculptors Grant, New York. Ha partecipato a numerose mostre collettive e il suo lavoro è nelle collezioni permanenti di importanti istituzioni internazionali come: Museum of Modern Art, New York; San Francisco Museum of Modern Art; Baltimore Museum; California African American Museum, Los Angeles; MCA San Diego; The Art Institute of Chicago; the Buffalo AKG Art Museum.

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