A Mantova e Milano due mostre su Picasso
Sembra che su Picasso sia stato già detto tutto. Nessun’altra opera ha suscitato tanta passione, dibattito e controversia. Eppure chi sa che, per quasi cinquant’anni, Picasso fu marchiato come straniero, anarchico e artista d’avanguardia? Celebrato in tutto il mondo occidentale, fino al 1947, la sua opera comprendeva solo due dipinti nelle collezioni francesi, in seguito al rifiuto dell’Accademia di Belle Arti. Ma l’acume politico dell’artista gli permise di muoversi con disinvoltura, senza rivelare la precarietà della sua condizione, in un paese dalle istituzioni davvero obsolete.
Nel 1901 “Ruiz Picasso Pablo, noto come Picasso Pablo”, che aveva scelto la capitale francese per trascorrere la sua vita, si trovò schedato con il numero 74.664 della polizia. Ciononostante, l’artista continuò a produrre le sue opere, cavalcando le onde della xenofobia del paese. Il 3 aprile 1940 chiede la naturalizzazione, ma gli viene rifiutata. Nel 1955 Picasso sceglie il Sud rispetto al Nord, gli artigiani rispetto agli Accademici delle Belle Arti, la provincia rispetto alla capitale. Si fa veicolo della modernizzazione della Francia e si ancora allo spazio mediterraneo al quale ha sempre appartenuto.
“La scoperta della precarietà nascosta dell’artista e degli ostacoli lungo il suo percorso – spiega la curatrice Annie Cohen-Solal – non ci restituisce un’immagine brutale e poco conosciuta della xenofobia comune, del nostro contemporaneo, e di noi stessi? Queste due mostre complementari diventano anche una radioscopia della Francia, con i sogni che ispira, le sconfitte che impone e i demoni che la affliggono. In tempi caotici come oggi, Picasso diventa un nostro contemporaneo: il suo esempio è una lezione d’ottimismo, un modello da seguire, una spinta all’impegno politico e alla pratica artistica”.
Si comincia a Mantova il 5 settembre 2024 con la mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza a cura di Annie Cohen-Solal, prodotta da Fondazione Palazzo Te con la collaborazione del Musée national Picasso-Paris e della famiglia dell’artista. L’esposizione, articolata in quattro sezioni allestite nelle sale monumentali di Palazzo Te in dialogo con gli affreschi di Giulio Romano, presenta circa 50 opere del Maestro simbolo del Novecento, tra disegni, documenti, sculture e dipinti, alcuni eccezionalmente esposti in Italia per la prima volta.
Picasso viene inizialmente accolto da un piccolo gruppo di poeti marginali. È nella poesia e nel mondo dei poeti che trova i mezzi per superare gli ostacoli legati alla sua condizione di straniero. L’artista naviga magistralmente tra le molteplici tensioni della società francese utilizzando la metamorfosi come strategia. Diventa quindi, al livello estetico, personale e professionale, un artista mercuriale che pochissimi critici, soprattutto in Francia, riescono a decifrare.
“Il rapporto tra Giulio Romano, Palazzo Te e l’arte di Picasso passa dal lavoro sulle Metamorfosi di Ovidio che l’artista spagnolo esegue su richiesta di Albert Skira nel 1931 e che viene esposto a Palazzo Te – racconta il Direttore Stefano Baia Curioni –. Ma le domande e i misteri sollevati dal lavoro di Picasso e Giulio Romano vanno oltre le affinità tematiche: entrambi gli artisti sono “amici” del cambiamento e leggono la metamorfosi come tema dominante. Entrambi estraggono dalla letteratura e dalla poesia alimento e salvezza, insieme suggeriscono un modo di partecipare all’arte e alla vita”.
Dal 20 settembre 2024 si prosegue poi a Milano, a Palazzo Reale, con la mostra Picasso lo straniero, promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta da Palazzo Reale con Marsilio Arte e realizzata grazie alla collaborazione del Musée national Picasso-Paris, principale prestatore, e del Palais de la Porte Dorée con il Musée National de l’Histoire de l’Immigration. L’idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice scientifica della mostra con la curatela speciale di Cécile Debray, presidente del MNPP, e la collaborazione di Sébastien Delot, direttore delle collezioni del MNPP.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di Unipol Gruppo, main sponsor, e BPER Banca, sponsor.
Picasso lo straniero presenta più di 80 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, provenienti dal MNPP e dal Musée National de l’Histoire de l’Immigration di Parigi:un progetto che apre a più riflessioni sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro. Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904. Nonostante la Francia diventi la sua casa e la sua fama cresca oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato.
“La collaborazione tra Milano e Mantova in questo doppio progetto espositivo rappresenta un’opportunità straordinaria per approfondire la complessa figura di Picasso, un artista che ha saputo navigare tra le acque agitate della xenofobia e dell’identità, trovando nella poesia e nell’arte una via per superare gli ostacoli. Queste due mostre complementari non solo celebrano l’opera di Picasso, ma ci offrono uno sguardo più profondo sulla Francia, sulle sue tensioni e sulle sue aspirazioni. È un ponte tra due città, due culture e due visioni dell’arte che si uniscono per offrire al pubblico un Picasso inaspettato e ricco di significato.” – Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano.
“Il ruolo di Marsilio è quello di dare spazio e voce a protagonisti del mondo dell’arte che possano condividere con il pubblico nuovi spunti di riflessione, culturali e sociali – afferma Luca De Michelis amministratore delegato di Marsilio Editori e Marsilio Arte –. Siamo felici di produrre insieme a Palazzo Reale a Milano la mostra di Picasso lo straniero che si configura come un’assoluta novità sul territorio nazionale. Marsilio è comunque prima di tutto editore e in questa veste abbiamo pubblicato il libro Picasso. Una vita da straniero di Annie-Cohen Solal e i cataloghi che accompagnano le due mostre di Mantova e Milano. L’occasione di partecipare alla realizzazione, insieme a Palazzo Reale, del convegno dedicato a Picasso e Guernica tenutosi a Milano e di altri incontri in Biennale e a festival letterari è poi pienamente coerente con il nostro ruolo di operatore culturale a 360 gradi”.
Grazie all’accordo tra Fondazione Palazzo Te, Musei Civici con il Comune di Mantova, e Palazzo Reale, Marsilio Arte con il Comune di Milano, le mostre di Mantova e di Milano, entrambe con catalogo Marsilio Arte, rappresentano un’occasione unica per scoprire un Picasso inaspettato.