Venerdì 16 febbraio alle 18.00 inaugurerà allo Spazio SV – Centro espositivo San Vidal a Venezia, la mostra retrospettiva Alchimie su carta. Omaggio al maestro Alberto Valese, a cura di Silvia Previti.

Aperta al pubblico fino al 27 marzo, questa esposizione è una dedica ad Alberto Valese, artista poliedrico e raffinato artigiano di fama internazionale, l’unico Maestro Ebrù straniero riconosciuto in Turchia, nonché amatissimo nella sua città, Venezia, dove ha mantenuto il proprio laboratorio, un negozio e la propria dimora.

La sua attenzione per i dettagli, l’alchimia dei colori e l’innovazione che caratterizzano la sua produzione artistica, rendono questa mostra un’occasione preziosa per scoprire un’arte artigiana d’altri tempi, apprezzata a livello nazionale ed internazionale.

Alberto Valese, nato a Venezia nel 1951, si è dedicato per più di quarant’anni alla legatoria ed in particolare allo studio della tecnica della marmorizzazione che inizia da autodidatta, dando vita ad una serie di opere uniche nel loro genere che lo hanno reso noto in tutto il mondo. L’esposizione vuole essere, oltre che un omaggio al maestro veneziano attraverso una selezione ad ampio spettro fra le tipologie di carte da lui prodotte, anche un’occasione per far comprendere, attraverso dei supporti video, il modus operandi di Valese ed il suo immaginario. Carte marmorizzate, suminagashi, ebrù, sono tutte tecniche che convogliano nella realizzazione delle decorazioni, dal floreale all’astratto, di libri pregiati, quaderni, scatole, tessuti e oggetti di ogni tipo. In mostra vi saranno non solo carte marmorizzate ed ebrù, ma anche vere e proprie opere d’arte come le pietre “non infossibili”, finti fossili realizzati fondendo l’ebrù con la modellazione della carta pesta, le piastre oscillanti che assomigliano a piccoli universi in miniatura sospesi da delicate strutture di ferro, i mobile, d’ispirazione calderiana, e ancora sculture a forma di teste ed oggetti di design.

Un artista a tutto tondo, in laboratorio così come nella vita, noto per la sua originalità e visione innovativa che ha riportato nelle sue carte, espressione di un genio di cui in molti sentono la mancanza.

Giampietro Freo, amico e collaboratore di Valese impegnato a portare avanti l’attività, racconta: Sintetizzerei i passaggi della vita artistica di Alberto e quindi dell’esposizione in questo modo: la sua passione che nasce con le carte marmorizzate lo porta a fare innumerevoli viaggi in Turchia fino ad impadronirsi così bene della tecnica Ebrù da diventare addirittura unico “Maestro Ebrù” non turco. Comincia a produrre carte sempre più raffinate, poi sete finissime. Marmorizzava tutto, piramidi piedi, facce, teste, lampade, sfere, qualsiasi cosa, fino ad arrivare agli oggetti d’arte marmorizzati. La curiosità, la perseveranza, il buon gusto e la meticolosità che si oggettivizzano in termini creativi come un fiume in piena, lo fanno entrare a pieno titolo nell’arte sia con le carte che con gli oggetti ed alla mostra ci si potrà rendere conto di tutto ciò. Questa evoluzione porta la sua sperimentazione a raggiungere apici mai raggiunti da nessuno.

Ebrù, il negozio di Valese tuttora in Campo Santo Stefano, è stato da subito un luogo d’incontro e confronto, calamita per clienti da tutto il mondo.

Così lo descrive Toni Jop, scrittore e giornalista: “Quella bottega è stata un riferimento certo per migliaia di veneziani e di turisti che si sono infilati più o meno consapevolmente in campo Santo Stefano, Venezia. Le sue vetrine, illuminate proprio di fronte all’ingresso della chiesa del campo, tenevano compagnia, confermavano uno scenario; il suo interno era un luogo di abbracci, di parole, di pensieri, di risate senza limiti, di spritz, di bicchieri, si fumava fuori. Quella vetrina era un luogo eccentrico per una Venezia in cui ormai tutto ciò che è in vendita o in mostra viene prodotto altrove, in coda a gigantesche linee industriali. (…) Era un posto vero, leale, fuori da ogni scena, da ogni recita, da ogni trucco destinato all’apparire”.

Instancabile e curioso sperimentatore, Valese ha rinnovato di continuo la sua produzione, proponendo anche gioielli colorati e soggetti scultorei con impasti di carta da riciclo, mentre dagli anni Novanta ha collaborato con scenografi, costumisti e artisti italiani. Oggi, nello stesso luogo dove aveva sede il negozio Ebrù in Campo Santo Stefano, si trova l’Antica Legatoria Ofer, bottega che porta avanti nel solco della tradizione l’arte della legatoria tramandando i saperi lasciati da Alberto Valese ad una nuova generazione di giovani artigiane.

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