Dall’8 ottobre al 6 novembre 2022 apre al pubblico la mostra di BARUZ, I MITI. Lo Sport entra in Costituzione nell’Articolo 33, presso il Salone d’Onore del Palazzo H della sede del CONI. La mostra curata da Georgiana Ionescu è patrocinata da ICAS e CONI, organizzata da Civita Mostre e Musei e ArtSharing con la sponsorizzazione tecnica di Adisporte Fondazione Ludovico degli Uberti.

Matteo Baruzzo, in arte BARUZ, dedica questa sua personale come auspicio per un iter accelerato all’inserimento in Costituzione della tutela nell’attività sportiva nella nostra carta costituzionale, modifica già approvatain più letture da Camera e Senato,con l’obiettivo di esaltare lo spirito sportivo stesso, attraverso lo stile tipico della Street Art. L’ipotesi del novellato articolo 33 reciteràinfatti: “La Repubblica tutela la salute anche mediante la promozione delle attività volte a impegnare e sviluppare le capacità psicomotorie delle persone e agevola l’accesso alla pratica sportiva”, nel rispetto delle linee deldiritto europeo ed internazionale che riconoscono un’intima connessione tra sport e diritti sociali, cioè quei diritti che sono di interesse della collettività, promuovendo quindi la pratica sportiva e motoria per la finalità educativa, da realizzarsi a qualunque età e per tutti dai più giovani agli adulti. Inoltre, con questo progetto, Baruz vuole celebrare le vittorie che lo sport italiano ha raccolto nell’ultimo periodo, dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 sino ai giorni scorsi. Baruz, classe 1993, street artist, musicista, giocatore di streetbasket e organizzatore di eventi sportivi, è noto per una tecnica unica che l’artista stesso chiama “palleggio su tela”: immerge infatti palloni di pallacanestro di varie dimensioni nei colori per poi palleggiare sulle tele e creare le sue opere. L’artista ha già presentato questa sua tecnica che è stata esposta alla Biennale di Venezia del 2021, con l’opera Heartball. Le opere esposte in mostra sono in totale 35, di cui 33 sono icone dello sport di ieri e di oggi da Alberto Tomba a Novella Calligaris, passando per Alex Zanardi e Juri Chechi, Francesco Totti, Valentino Rossi, i Fratelli Abbagnale, Federica Pellegrini, Pietro Mennea e Marcel Jacobs, Bebe Vio e Valentina Vezzali, sino ad arrivare a Sofia Raffaeli, ultimo sigillo d’oro per lo sport italiano in ordine temporale, che hanno prestato il volto a Baruz cui si aggiungono il 33, immagine guida dell’esposizione e quadro manifesto dello spirito sportivo, ed i cerchi olimpici. Per tutte le opere, Baruz è partito dalla rielaborazione di un’immagine fotografica, in una lettura tipica della Street Art, e attraverso la tecnica del “palleggio su tela” ha creato le opere esposte.

Georgiana Ionescu curatrice della mostra afferma: “Con la Mostra I MITI vogliamo festeggiare il riconoscimento del valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme, che sarà inserito all’Articolo 33 della Costituzione della nostra Repubblica, modifica approvata già in più letture nel 2022, un anno durante il quale l’Italia dello sport è stata confermata tra i Paesi con più allori. Il 2022 è anche l’Anno europeo della gioventù e, sempre nel 2022, si compiono 10 anni dalla proposta per la prima volta dal Parlamento Europeo della giornata e la settimana europee dello sport e 5 anni da quando si celebrano questi due avvenimenti. Baruz ci mette di fronte alla sua passione, al suo entusiasmo ealla sua arte. Prendiamolo come esempio e proviamo a cercare la bellezza riscoprendo la bellezza dell’arte!I MITIè un tributo allo sport italiano! ALLORA e ORA a confronto, i miti del passato come ispirazione per i miti del presente con la proiezione verso il futuro, ecco il perché di questo evento. Inaugurare la Mostra Personale di Baruz, in un contesto così prestigioso in cui, 38 anni fa, nel 1984, insieme a Franco Carraro, allora Presidente del CONI, Renato Guttuso presentava il suo “Elogio allo Sport”, una delle ultime grandi mostre del Maestro, rappresenta, per me, una grande emozione e, soprattutto, un immenso privilegio.Baruz e la sua arte mi hanno ispirata, lui dovrebbe essere d’ispirazione per tutti noi, aldilà del discorso generazionale; lui mette al servizio della sua arte la stessa passione che uno sportivo professionista impegna durante l’allenamento e le competizioni. Anima, mente, fisico! La passione spesa per la bellezza, in un mondo che tende a diventare sempre più pessimista, è una lezione di vita che Baruz ci insegna: prendiamolo tutti come esempio da seguire! L’arte cura, così come lo sport!”.

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