Il paguro eremita ripreso da Giovanni Crisafulli per la categoria “Contrasti”, tre delfini sott’acqua illuminati dai raggi del sole catturati da Marco Lausdei per la sezione “Emozioni”, il polpo palmato di Giacomo Marchione per “incontri ravvicinati”, la sagoma di una nave che fa capolino tra un branco di pesci colta da Marco Lausdei per la categoria “Relitti” e il pesce pagliaccio nascosto tra gli anemoni catturato da Alberto Groppo per la sezione “La subacquea è”.

Sono queste le immagini e gli autori che hanno trionfato nell’edizione 2024 di «MyShot underwater photo contest», il concorso dedicato agli appassionati di fotografia subacquea organizzato sin dal 2005 da Zero Pixel e a cui, con i 270 che hanno gareggiato quest’anno, hanno preso parte più di 5mila concorrenti da tutta Italia e dall’estero.

«Le fotografie presentate in questo concorso sono state semplicemente straordinarie, capaci di raggiungere una qualità tecnica ed emotiva che ha reso il compito della giuria, in molti casi, una vera sfida – spiega Marco Daturi, ideatore del concorso, autore di tre libri sulla subacquea -. Ogni scatto portato in gara è stato un viaggio nelle profondità marine, un racconto visivo che riesce a trasmettere la meraviglia, il mistero e la vita vibrante che si cela sotto la superficie dell’acqua. Alcune immagini sembravano veri e propri dipinti di emozioni, storie catturate con una sensibilità unica, che solo l’occhio attento e poetico di un fotografo subacqueo riesce a catturare e condividere. Questo concorso non è stato solo una competizione, ma un’occasione per mostrare al mondo la magia dei fondali marini, un universo straordinario che rimane invisibile ai più. Attraverso questi scatti, abbiamo potuto aprire una finestra su un mondo affascinante e fragile, dando voce alle profondità dell’oceano e invitando anche chi non si è mai immerso sotto il pelo dell’acqua a scoprire la bellezza che vi si nasconde. È incredibile come la fotografia riesca a unire tecnica e cuore, trasformando il silenzio del mare in un linguaggio universale capace di emozionare, stupire e, forse, ispirare una maggiore sensibilità verso il nostro pianeta blu».

La giuria di quest’anno era composta da Cristian Umili, Marco Daturi, Pietro Formis e Adriano Penco e la menzione d’onore è andata ai primi tre di ogni categoria, le cui opere sono pubblicate su ScubaPortal, il riferimento online per la subacquea italiana, fondato nel 2003 proprio da Marco Daturi.

Tra le immagini, spicca sovente l’incontro «tra il mondo naturale e quello artificiale, dove anche le strutture create dall’uomo diventano parte dell’ecosistema», come dice Giovanni Crisafulli presentando la sua “Nemo’s”, che ha trionfato nella categoria “Contrasti”.

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