Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae presentano a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, dal 27 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024, Concetto Pozzati XXL, la prima mostra antologica dell’artista realizzata in una sede museale dopo la sua scomparsa, a cura di Maura Pozzati, critica d’arte e docente, curatrice e direttrice dell’Archivio Concetto Pozzati.

Circa cinquanta opere provenienti dall’Archivio Concetto Pozzati tra dipinti di grande formato, lavori tridimensionali e su carta, come la monumentale installazione Dopo il tutto costituita da 301 disegni e mai più riproposta dal 1991, compongono una rassegna organica e affascinante, che contribuisce a gettare una luce sulla produzione più significativa e meno nota dell’autore.

Pozzati aveva lungamente sognato di realizzare proprio a Bologna una mostra di opere di grandi dimensioni. Genus Bononiae e l’Archivio Concetto Pozzati danno vita al desiderio dell’artista rendendo omaggio, con questa mostra, alla sua vasta produzione pittorica, grafica, intellettuale e umana.

La rassegna restituisce per la prima volta un’immagine completa di Concetto Pozzati: non solo un artista visivo ma un intellettuale a tutto tondo. Per diversi anni insegnò Pittura presso l’Accademia di Bologna dopo le docenze a Firenze e Venezia e la direzione dell’Accademia di Urbino. Fu teorico, critico, scrisse sull’arte e curò rassegne di arte contemporanea in Italia e all’estero, diventando direttore artistico della Casa del Mantegna nel 1998. Fu un collezionista appassionato, ammirando il lavoro di altri artisti e incoraggiando generazioni di emergenti. Si impegnò attivamente in politica, coprendo il ruolo di Assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. Del suo lavoro hanno scritto i maggiori critici d’arte del secondo Novecento e di oggi, come Giulio Carlo Argan, Guido Ballo, Giuliano Briganti, Filiberto Menna, Lea Vergine, Alberto Boatto, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Tommaso Trini, Renato Barilli, Flavio Caroli… e tanti altri.

La mostra delinea un percorso non cronologico ma suddiviso per temi, suggerendo un dialogo intimo tra i quadri del pittore, gli affreschi e gli elementi architettonici e decorativi di Palazzo Fava.

Le opere scelte per questa esposizione, allestite nelle 6 sale del Piano Nobile e nelle stanze del Piano Galleria, attraversano e ben illustrano le fasi principali della carriera dell’artista.

Il Piano Nobile accoglie i dipinti di grandi dimensioni in un percorso espositivo che spazia dalle opere iconiche della metà degli anni ’60, alla produzione degli anni 70 fino ai lavori degli anni 80 e 2000 e oltre, come l’ultima serie, Vulvare, del 2016.

La Sala Giasone presenta quattro dittici di grandi dimensioni realizzati tra il 2007 e il 2010: A casa mia, Ciao Roberta, Tempo sospeso e Cornice cieca, opere in cui emerge l’interesse di Pozzati per gli oggetti familiari e d’affezione. L’opera Ciao Roberta è un commovente commiato dalla moglie scomparsa. Il vuoto lascia spazio alle cose che parlano di lei, che improvvisamente acquistano un senso universale e diventano segni di una mitologia del quotidiano.

Nella Sala Rubianesca trovano collocazione quattro grandi lavori inediti realizzati ad acrilico e tecnica mista tra il 2013 e il 2014; le opere si intitolano Sottochiave e Occupato e raffigurano due degli oggetti più rappresentativi del domestico: la chiave di casa e il telefono, le cui immagini vengono reiterate in un giocoso sovrapporsi di forme, sagome e colori.

La mostra riunisce eccezionalmente una selezione di opere degli anni 70, forse la stagione meno conosciuta di Pozzati, quella senza dubbio più lontana dalla sua “cifra stilistica”, ma ricca di prove e sperimentazioni. Nella Sala Enea sono presenti cinque grandi opere su tela realizzate a tecnica mista tra il 1973 e il 1976: Per una pietà della produzione, Analisys of Beauty da e per William Hogarth, Eau Domestique ’74, Guardare è Possedere e Per difendere il suo blu.

La Sala Albani presenta due grandi tele con specchi realizzate nel 1968, Segnaletica e Pom 132, e la scultura in specchio Mare decorativo con pioggia; la Sala Cesi accoglie invece tre opere in acrilico e olio su tela del ciclo A che punto siamo con i fiori?, della fine degli anni 80, mentre la Sala Carracci è tutta giocata sull’elemento femminile: in essa viene tracciata una linea che parte dall’immaginario Pop, con le rose stilizzate degli anni 60, fino alla serie Vulvare, di cui sono esposte due opere.

Il Piano Galleria di Palazzo Fava è occupato dalle opere su carta, nient’affatto marginali nella produzione dell’artista, anzi, da lui considerate importanti quanto i dipinti.

La manica lunga ospita la monumentale opera Dopo il tutto, composta da 301 disegni a tecnica mista, presentata per la prima volta alla Galleria De’ Foscherari di Bologna nel 1981 e poi alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel 1991; ad essa viene affiancata una selezione di fotografie che documentano quelle memorabili installazioni. A seguire, una scelta di oltre 30 opere su carta realizzate tra il 1959 e il 2016. Tra queste spiccano i 5 esemplari dalla serie Il ricevuto, mai più esposti dopo la mostra a Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1976. Nella sala video è infine proiettato il film A che punto siamo con i fiori? di Stefano Massari, un documentario composto della materia, dei segni e della voce di Concetto Pozzati, realizzato nello studio dell’artista poco prima della sua scomparsa.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue edito da Maretti Editore con le immagini di tutte le opere esposte, fotografie d’archivio e documenti inediti; nel volume sono pubblicati gli scritti del maestro inerenti ai cicli pittorici esposti e un’antologia di testi critici selezionati dalla curatrice Maura Pozzati.

Variegata e ricca di spunti è anche l’offerta didattica dei Servizi Educativi di Genus Bononiae dedicata all’esposizione, con proposte formative che vanno dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado. Per le famiglie ci saranno attività durante tutto il periodo di mostra, confermando la volontà di accogliere anche i genitori con bimbi molto piccoli, proponendo visite animate a loro dedicate. Infine, per tutti i bambini che verranno in visita, è stata ideata una speciale “Caccia all’oggetto Pozzati” da svolgere negli spazi espositivi.

«A sei anni dalla sua scomparsa, Genus Bononiae vuole celebrare la figura di Concetto Pozzati, che è stato al contempo un protagonista dell’arte contemporanea italiana e uomo di impegno civico, assumendo un ruolo centrale nella vita culturale della nostra città – osserva il Presidente di Genus Bononiae, Filippo Sassoli de’ Bianchi –. Pozzati è stato il rappresentante più conosciuto della Pop Art italiana e questa mostra, così ricca di spunti e suggestioni legate al suo fervido imaginario quotidianoenso possa parlare a tutti noi e incontrare l’interesse anche di quelle generazioni più giovani a cui lui stesso ha dedicato molto del suo tempo e della sua passione attraverso l’insegnamento.»

La mostra Concetto Pozzati XXL è realizzata con il supporto di Piquadro, Gruppo Hera, Intesa Sanpaolo, L’Angelica.

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