Enrica Berselli, Alice Padovani, Federica Poletti. LA LEGGE DEI CORPI
La mostra “Figlie del fuoco” delle artiste modenesi Enrica Berselli, Alice Padovani e Federica Poletti, curata da Barbara Codogno presso il Complesso di San Paolo a Modena, si conclude con un weekend di aperture straordinarie, inserite nella programmazione ufficiale del festival filosofia. Per l’occasione, le tre artiste esporranno opere inedite legate alle tematiche del Festival, raccolte sotto il titolo “La legge dei corpi. Sull’espiazione”. Il progetto sarà presentato al pubblico dalla curatrice venerdì 16 settembre alle ore 18.00.
«Se è vero – spiega Barbara Codogno – che la giustizia ha le sue leggi a regolare le azioni degli uomini, è anche vero che il corpo resta ingovernabile, sottraendosi a gran parte dei precetti della ragione e rispondendo soltanto all’inappellabile legge naturale: la sua fine. Eppure, il corpo non è solo alternanza di vita e morte; in questo lungo trapasso che è l’esistenza, il corpo si trasforma e si racconta. Talvolta inseguendo un sé ideale. Così, tre artiste contemporanee, Berselli, Padovani, Poletti, nelle loro opere indagano “la legge dei corpi”, all’interno della mostra “Figlie del fuoco”. Corpi che espiano colpe e mutano forma. Poletti dipinge il “Mangia Peccati”, figura di capro espiatorio che attinge al folklore. Padovani in una installazione occulta il declino organico del corpo grazie al mandibolare degli insetti. Infine, Berselli, con la sua scultura, vola angelica e androgina verso una de-composizione del mito platonico dell’unità mentre convoca hybris. Le tre si ribellano alle leggi. Per giustizia dei corpi».
Promossa dall’Associazione Amigdala con il sostegno del Comune di Modena, l’esposizione si sviluppa negli spazi dell’Ex Chiesa e della Sala delle Monache. Il percorso della mostra comprende una teoria di sculture in cera di Enrica Berselli, che ricostruiscono il corpo a partire dalle sue reliquie, tre grandi opere a tecnica mista su carta di Alice Padovani, i cui fondali scuri sono solcati da segni brulicanti, infine i dipinti di Federica Poletti in cui il non detto affiora nonostante il suo mascheramento. Il titolo di uno degli oli in mostra – “Attrito” – è stato donato a Poletti da Massimo Recalcati, in omaggio allo iato dell’essere, alla frizione dell’esistere. La mostra è inoltre sigillata da un’opera corale realizzata congiuntamente dalle tre autrici in omaggio alle silhouette femminili dell’artista cubana Ana Mendieta.