Maison laviniaturra annuncia la ripresa della stagione espositiva con un evento imperdibile, portando avanti così la mission di promuovere le artiste donne attraverso una serie di mostre che fondono abilmente l’arte visiva e l’alta moda. In collaborazione con Associazione Mosaika, dal 19 settembre al 17 novembre 2024, il celebre atelier-salotto di moda fondato dalla fashion designer Lavinia Turra ospiterà la nuova mostra dell’artista Gloria Campriani intitolata “FORME DI ADATTAMENTO. Dal mondo vegetale a quello antropico”, a cura di Maurizio Vanni.  

L’esposizione rappresenta una straordinaria opportunità per i visitatori che vogliono immergersi in un dialogo creativo tra arte, moda ed ecosostenibilità, dove la natura fa da protagonista. Infatti, il lavoro di Gloria Campriani parte dall’osservazione di vari fenomeni ambientali e naturali al fine di esplorare le forme di adattamento che la natura sviluppa in risposta a sfide trasformative.   Tra il giardino, il portico e parte del salone d’ingresso dell’atelier prenderà vita un progetto installativo site specific dove verranno esposte 7 opere strutturate con materiali di riciclo, rielaborati, riannodati, riutilizzati e modificati di nuovo per la trasformazione definitiva, attraverso un processo artistico che esprime una forte affinità con il mondo dell’eleganza sostenibile. Le opere, caratterizzate da colori luminosi e contrasti audaci, offrono una riflessione sull’incredibile capacità di resilienza della natura, sottolineando come la vita, in tutte le sue forme, possieda la straordinaria abilità di adattarsi ai cambiamenti climatici in corso. Il curatore Maurizio Vanni spiega: “Gloria Campriani considera le arti come prezioso strumento di conoscenza e auto-conoscenza, prima ancora che opportunità comunicativa, e forse anche per questo è sempre stata attratta dalle tematiche connesse all’ecologia, alla sostenibilità ambientale e, di conseguenza, alle reti sociali propedeutiche alla comprensione delle relazioni umane. Dopo aver preso coscienza delle questioni legate alla transizione climatica e alla necessità, nei mondi animali e vegetali, di adottare modelli di resilienza per proteggersi e perpetuare la specie, la Campriani ha cercato di immaginare un mondo in cui la trasformazione possa diventare un’ancora di salvezza. Ne risultano forme improbabili, colori meravigliosamente inverosimili, istallazioni metamorfiche (il cambiamento è in essere) e performance che sembrano alludere a un eterno scenario effimero in cui vivere corrisponde a una continua ricerca temporanea di stabilità. Gloria lancia la sfida, ci spinge a non mollare e invita le persone ad accogliere le evoluzioni perché, in fondo, risulteranno essere l’unica certezza per la sopravvivenza a patto che il genere umano si impegni in un dialogo di infinito confronto collaborativo”.  

L’inaugurazione della mostra si terrà giovedì 19 settembre alle ore 18.00 e sarà divisa in due momenti ben definiti, l’uno complementare all’altro. Il primo prevede una parte verbale condotta e disciplinata dal curatore Maurizio Vanni, specialista del rapporto cultura, musei e sostenibilità e di Biomuseologia, che prenderà consistenza con un’introduzione e un talk show dal titolo “Dalla coscienza ecologica alla psicologia ambientale. La creatività diventa sostenibile” che approfondirà, a livello interdisciplinare, le questioni legate alla presa di coscienza ambientale e alla consapevolezza ecologica legate sia alla moda che alle arti. Interverranno la stessa artista Gloria Campriani, la stilista Lavinia Turra, il violinista Valentino Corvino e l’attrice Tita Ruggeri. “La psicologia ambientale – scrive Maurizio Vanni – è la disciplina che studia la relazione tra le persone e l’ambiente, che indaga la risposta emotiva degli individui nei confronti del cambiamento climatico e della transizione energetica. La sfida ambientale si può vincere anche partendo dalle buone abitudini, facendo entrare la sostenibilità ecologica nel nostro stile di vita e condividendo con gli altri la coscienza ambientale”.

Alle ore 19.00 seguirà “Nuovi equilibri”, una live performance ideata e realizzata da Gloria Campriani che coinvolgerà il pubblico, emotivamente e fisicamente, in azioni fortemente simboliche ed evocative. “Nella performance intitolata ‘Nuovi equilibri’ – scrive Gloria Campriani –metto in evidenza le tensioni, la fatica, le difficoltà, la rabbia, che incontro durante il mio percorso e che mi impediscono, insieme allo ‘strumento’ instabile, con cui mi muovo, il raggiungimento di un equilibrio che sembra impossibile da ottenere. I conflitti che si generano durante il tragitto, anche di natura pratica, fra l’interno e l’esterno di una ‘vecchia carcassa’, non ti permettono di andare avanti. Io ondeggio come se fossi una barca in mezzo al mare mi spingo da una parte all’altra perché non ho abbastanza spazio all’interno. La struttura della ‘scultura’, con cui mi muovo e che mi ospita e contemporaneamente mi protegge è così instabile che mi impedisce di raggiungere l’insperato. Vacillo ma non mollo”.

“FORME DI ADATTAMENTO. Dal mondo vegetale a quello antropico” vuole essere uno spunto di riflessione sul legame tra arte e natura che, come dice il curatore della mostra Maurizio Vanni “nasce con il desiderio dell’uomo di conoscere l’ambiente che lo circonda e di prendere coscienza delle modalità più appropriate per condividerlo con altre persone”.  Inoltre Vanni si esprime su Gloria Campriani e afferma: “Attraverso le sue proposte artistiche, la Campriani riesce a stimolare la riflessione e avviare un dialogo sulla relazione tra l’individuo e se stesso, tra l’individuo e gli altri individui, e tra le persone e la natura. I suoi colori esondano nel loro richiamare sentimenti, stati d’animo e sensazioni sempre nuove. Le sue forme prendono possesso dello spazio e, senza necessariamente stravolgerlo, tendono ad alterarne l’impatto morfologico aprendo un varco verso quella che potremmo definire dimensione emotiva del fruitore. Le sue istallazioni, ma soprattutto le sue performance, hanno come obiettivo quello di creare stupore in uno spettatore chiamato a vivere un’esperienza estetica in divenire mentre scopre qualcosa di inedito che, seppur mai incontrato, risulta stranamente familiare. Quelle dell’artista toscana sono rivelazioni silenziose, mai gridate e imposte, ma sussurrate direttamente a coloro che ancora manifestano amore per la vita, concedendosi ai propri sensi”.

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