FRANCIS GIACOBETTI. VISION
Per la prima volta in Italia, dal 18 novembre 2023 al 15 gennaio 2024 sarà possibile ammirare, nei rinnovati spazi delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco a Venezia, l’ultimo progetto del grande fotografo francese Francis Giacobetti, Vision, con la curatela di Thomas Sorrentino.
Oltre 100 immagini composte da ritratti in bianco e nero e iridi colorate dei personaggi più “visionari” del
XX secolo: artisti, scienziati, ballerini, governanti, fisici, primi ministri, operatori di pace o, come lo stesso maestro li definisce, i Tesori Universali contemporanei. Nelson Mandela, il Dalai Lama, Aung San Suu Kyi,
Luciano Pavarotti, Stephen Hawking, Mikhail Gorbačëv, Buzz Aldrin, Barack Obama, Rita Levi Montalcini,
solo per citare alcuni degli uomini e delle donne che più hanno ispirato con le loro idee, le proprie
professionalità, scoperte, ideali, valori la Nostra Epoca.
La mostra si articola in 15 sezioni al secondo piano delle Procuratie Vecchie, per quasi 1000 metri quadrati
di esposizione: immagini gigantesche accompagnate da didascalie e citazioni a corredo delle foto stesse che
spiegano la vita e l’impatto che ogni personaggio ha avuto nel quotidiano vivere di ognuno di noi, con
l’obiettivo di esplorare attraverso gli occhi di chi ha agito e pensato la sua vision, permettendo al visitatore non solo di osservare ma anche di immergersi nel mondo profondo del “visionario”, entrando nel flusso di riflessioni e meditazioni che possono emergere dal percorso espositivo.
Cosa dicono di noi i nostri occhi? Francis Giacobetti ha intrapreso per tutta la vita una ricerca volta ad
anatomizzare, nei minimi dettagli, personaggi famosi e le loro parti del corpo. Gli occhi, dicono, sono le
finestre dell’anima. “A 50 anni dicono le persone, abbiamo il volto che meritiamo, a meno che, come il
Dorian Gray di Oscar Wilde, non possediamo un macabro ritratto nascosto in soffitta che porta le macchie
del fegato e le rughe negate dal volto che mostriamo al mondo al piano di sotto”, ricorda il fotografo
francese.
I soggetti che ha fotografato, provenienti da tutte le parti del mondo, hanno una cosa in comune: ognuno
guarda profondamente alla propria materia con una formidabile intelligenza e grande passione. Nessuno
potrebbe mai essere accusato di superficialità.
“Trent’anni della mia vita per un dialogo con l’orizzonte – afferma Francis Giacobetti – Flemming, Darwin,
Mozart, Michelangelo, Marie Curie sono identici a Crick e Watson che hanno scoperto il DNA, a Francis
Bacon, Federico Fellini, Kurosawa e tutti gli altri che onorano queste pagine. E’ stato un privilegio
incontrarli, piantare un albero di mimosa a Cuba con Gabriel Garcia Marquez, essere ospite del Dalai Lama nella sua casa a Dharamsala, visitare Roma con Federico Fellini tra tanti altri momenti. Senza le duecento donne e uomini di questo progetto, se non fossero mai esistiti, saremmo ancora all’Età della Pietra e alla ricerca del fuoco. Considerando che ci sono più atomi in una goccia d’acqua che stelle nell’universo, quanto sono fortunato a mescolarmi con gli angeli! Questa mostra è una canzone, una poesia per lodare gli dei e gli eroi. Mi è stato chiesto : “Sono davvero i loro occhi?”. La risposta è “sì”. Un ritratto in bianco e nero, un’iride colorata, pianeti. La luce degli uomini.”
Quindi come fa? “Ho inventato un mio apparecchio per fotografare gli occhi”, dice Giacobetti, al telefono dal suo studio di Parigi. “È un piccolo segreto, ma ciò che fa, più o meno, è far brillare la luce ai lati degli occhi anziché direttamente dentro di essi. In questo modo possiamo vedere il disegno degli occhi in rilievo, cosa che non è possibile se li illumini direttamente con la luce. Naturalmente, questo non è uno strumento ottico.
Le mie immagini non hanno nulla a che fare con la scienza, la medicina o l’anatomia; il mio interesse è solo nella loro bellezza.” Qualsiasi altra cosa che leggiamo in questi occhi è, a quanto pare, una coincidenza.
I visionari sono ritratti in bianco e nero insieme alla foto a colori della loro iride. “Il nostro occhio è fatto
della stessa materia del Sole. È stato modellato dal Sole, ed è per questo che vediamo. L’atomo nella stella parla all’atomo nell’occhio, usando il linguaggio della luce”.
La mostra sarà a Venezia alle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco dal 18 novembre 2023 al 15 gennaio
2024. Porterà poi il suo messaggio di pace nel mondo per 5 anni, iniziando da Parigi nel 2024.
La rassegna è organizzata da Baluze ed Encore Productions, con la co-produzione di Spiazzi e la partnership di VIP, in collaborazione con Civita Mostre e Musei. Un catalogo edito da Iris Galerie accompagna l’esposizione.