Dal 1° ottobre al 19 novembre 2023, con la collaborazione della Città di Piacenza, Palazzo Farnese ospiterà ĬMĀGO, la mostra personale di Maurizio L’Altrella, uno dei nomi affermati del panorama della nuova figurazione italiana. Un progetto che nasce da un dialogo contemporaneo della pittura di L’Altrella con la figurazione antica dei dipinti della Pinacoteca dei Musei Civici di Palazzo Farnese, che vanta una collezione di opere dal XIV al XIX secolo.

Quello allestito nella sede di Palazzo Farnese – come ricorda la curatrice Alessandra Klimciuk – è un percorso espositivo che, grazie a una trentina di opere inedite, ci permette di attraversare il mondo onirico e visionario di L’Altrella, percorrendo un viaggio nella sua rappresentazione inconscia: l’ĬMĀGO del titolo della mostra, termine divenuto di uso comune in psicanalisi che identifica in maniera specifica il modo in cui il soggetto percepisce l’altro e costruisce la sua percezione del mondo esterno.

Al piano nobile dei Musei Civici di Palazzo Farnese, L’Altrella espone tre dipinti a colloquio e a confronto, per tematica e iconografia, con alcune delle opere che costituiscono il nucleo della collezione della Pinacoteca: Inspired by God in dialogo con il dipinto di Camillo Boccaccino Re Davide; Bilqis, Regina di Saba, in cui rielabora La Regina di Saba di Pier Francesco Ferrante; Il sogno ricorrente di Prospero, in cui, partendo da un dettaglio dell’opera di Pieter Molier detto il Tempesta, Mare in burrasca con naufragio, affronta il tema romantico delle tempeste marine con la suggestione, però, di una delle opere cinematografiche più potenti e visionarie del suo regista culto, L’ultima tempesta, diretto da Peter Greenaway nel 1991 e tratto dal testo teatrale La tempesta di William Shakespeare, in cui si mescola l’iconografia con un tema più inconscio e profondo, in cui la tempesta è simbolicamente una prova grazie alla quale, chi l’attraversa, ne esce purificato e trasformato.

Il percorso espositivo prosegue nello spazio di Palazzo Farnese dedicato alle mostre temporanee con una selezione di opere tra cui il ciclo di undici dipinti dedicati alla Dolce Madre, in cui l’iconografia classica della Madonna con Bambino, soggetto tradizionale dell’iconografia cristiana, assume di volta in volta una rappresentazione o immagine inconscia molto diversa dalla figura genitoriale del titolo. La sua costruzione dello spazio equipara la pittura alla scultura, con un attento lavoro sulla luce prima e sulla carne poi. Non è un lavoro sul dettaglio il suo, è un lavoro in cui, utilizzando la spatola, rivela la pulsione iconoclasta della figurazione Contemporanea, che ha il suo più grande maestro in Francis Bacon, e ritroviamo nei dipinti Lo sguardo del Re, La Penitente e Inside Diego. Omaggio a Velasquez.

Le opere in mostra rivelano composizioni complesse, in cui emerge l’energia e l’intensità contemporanea che contraddistingue la figurazione di L’Altrella.

A supporto della narrazione sarà pubblicato un catalogo con testi di Alessandra Klimciuk e Alessandro Mescoli insieme alla trascrizione della video intervista di Eleonora Aimone che sarà proiettata in mostra.

Allestimento a cura dell’Arch. Marcello Tagliaferri.

Share Button