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Continua lo studio clinico per valutare l’impatto dell’arte sul benessere dei pazienti, grazie a una seconda rassegna di laboratori artistici nati dalla collaborazione fra Asst Mantova e Fondazione Palazzo Te. Il progetto è partito nell’ottobre 2023 e vede l’attivazione di una ricerca condotta dalla struttura di Nefrologia e Dialisi del Carlo Poma, che coinvolge un gruppo di pazienti sottoposti a trattamento dialitico, emodialisi o dialisi peritoneale.

Si tratta del primo studio di Asst che vede protagoniste le arti con il loro potenziale terapeutico. Quest’anno i laboratori verranno proposti nell’ambito della mostra Picasso a Palazzo Te, poesia e salvezza. Prima tappa il 17 settembre con la visita alla mostra, accompagnati da Simone Rega. Il 24 settembre Di-segni. Lo spazio del foglio, laboratorio di pittura con Federica Aiello Pini. Il 1° ottobre Quando non ho più blu, metto del rosso, teatro con Silvia Gandolfi. L’8 ottobre, Far parlare il corpo, danza con Chiara Olivieri. Il 15 ottobre 2024 incontro finale di restituzione dell’esperienza con tutti gli operatori e i partecipanti.

Le attività saranno utili per rinforzare ulteriormente i dati raccolti in occasione dello studio. L’anno scorso, sempre con Fondazione Palazzo Te e nelle stanze del museo, è stato realizzato il percorso L’arTE che cura. Rubens e gli eroi, che ha sfruttato sempre i diversi linguaggi espressivi, stimolando le emozioni: danza, teatro, pittura e musica.

L’iniziativa è nata nell’ambito del più ampio progetto Arte in ospedale, curato dall’area Ufficio stampa e comunicazione di Asst Mantova, che da anni diffonde la bellezza nei luoghi di cura, grazie a svariati interventi artistici nelle strutture aziendali in partnership con istituzioni, artisti, istituti di formazione superiori e universitari. In particolare, nel 2023 è nato appunto il sotto-progetto Museoterapia, in cui si inseriscono i workshop di Palazzo Te.

Lo studio clinico della Nefrologia mette a confronto due gruppi di pazienti dializzati, uno dei quali svolge le attività strutturate per Palazzo Te. A entrambi viene sottoposto un doppio questionario a distanza di un tempo prestabilito: prima e dopo l’esperienza artistica. L’obiettivo primario è quello di verificare se gli stimoli artistici possono contribuisce a una riduzione del 10% del grado di astenia.

Il secondo obiettivo è quello di valutare se le condizioni di dialisi ospedaliera o domiciliare possono contribuire a determinare il grado di astenia. I pazienti hanno un’età compresa fra i 18 e gli 80 anni, maschi e femmine.

L’insufficienza renale cronica con necessità dialitica è una condizione che comporta spesso la comparsa di astenia fisica e mentale. Il paziente dializzato riferisce senso di stanchezza legata all’esecuzione della dialisi, ma anche dovuta alla modifica degli stili di vita e all’obbligatorietà del trattamento dialitico tre o più volte alla settimana, in base alla metodica prescelta. L’astenia si ripercuote sul benessere psichico, fisico e sociale di chi la sperimenta.

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