In tempo di COVID-19, il CRCSP – Conselho Regional de Contabilitade dello Stato di San Paulo del Brasile ospita, fino al 30 novembre 2020, una mostra virtuale dedicata allo scultore italiano Joseph Pace. La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto de Recupeaçao do Patrimonio Historico do Estado de São Paulo.

Con questa mostra virtuale online, il Presidente dell’IPH Emanuel von Lauenstein Massarani, in accordo con il CRCSP, ha voluto realizzare un’occasione di valorizzazione dell’arte e della cultura in tempo di pandemia COVID-19.

Le sculture-assemblaggio di bijoux di Joseph Pace, dal 2014 introducono  nel lavoro dell’artista una svolta postmoderna con lavori realizzati con pezzi di bigiotteria. Intenzione dell’artista è di porre la riflessione sui “gioielli non più di moda, falsi ma belli” che, come le nostre vite, oggi vengono scartati e messi da parte dalla società odierna. 

Recuperando vario materiale e riutilizzando residui della produzione industriale di gioielli di bigiotteria, assemblando questo sfavillante materiale di scarto, Joseph Pace intende, attraverso temi sacri e religiosi, trasformali in ‘produttori di speranza’.

Dalle creazioni più semplici a quelle più complesse, dalle più poetiche alle più concettuali, tutte le opere di Joseph Pace illustrano l’unicità, la  bellezza e la varietà di un mondo in grande cambiamento.

Considerato uno dei massimi esponenti del movimento filosofico lanciato a Parigi negli anni ’80 e denominato “Filtranisme”, l’artista italiano ha esposto in Brasile al Museo de Arte del Parlamento de Sao Paulo ALESP, Teatro di Jaguariuna, Ambasciata d’ Italia a Brasilia, Museu Afro Brasil di San Paolo, al Circolo Italiano di San Paolo, alla Camara Municipal de Itapevi. In Italia si sono allestite mostre sul suo lavoro al Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative e la moda della GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Museo Fondazione per la scultura Venenzo Crocetti di Roma, Biennale di Firenze, Pantheon di Roma, Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura, Castello di Bari, Castello di Copertino.

Pittore e scultore, Joseph Pace è nato a Morbegno, Italia, nel 1959. Vive e lavora a Roma. Viene iniziato nelle arti figurative dalla madre pittrice e dallo zio Antonio Cardile, artista di scuola romana. Ha studiato all’Università La Sapienza di Roma e alla Sorbona di Parigi.

La coerenza e l’originalità del percorso artistico di Joseph Pace è ben sintetizzata da quanto scrive nel 2014 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna in occasione della mostra dell’artista L’Eva futura al museo Boncompagni per le arti decorative della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma: “Joseph Pace è uno dei maggiori esponenti del filtranisme la corrente artistica e filosofica neo esistenzialista che egli fonda a Parigi nella metà degli anni ’80. Le sue sono opere dal linguaggio ricercato ed estetizzante, realizzate con migliaia di pezzi di bigiotteria per lo più vintage, che l’artista recupera tra i residui della produzione industriale in ogni parte del mondo, realizzando così anche una sorta di ricerca nell’ambito della “archeologia industriale” applicata  alla decorazione del corpo dei nostri tempi.” E ancora, …” Il suo lavoro si colloca in un percorso artistico e intellettuale attraverso cui l’artista reinterpreta le nostre più profonde realtà psichiche.” …”Ispirato da fonti diverse quali la moda, la storia, la spiritualità, la musica elettronica e le arti decorative, l’artista utilizza tecniche diverse influenzato dall’iconografia della società di massa, dalla filosofia e dalla psicanalisi. I suoi lavori hanno preso parte a numerose mostre in musei e altre sedi espositive a Parigi, Marsiglia, Munich, Madrid, Barcellona, Sevilla, Sao Paulo, Brasilia, Jaguariuna, Roma, Milano, Firenze, Amalfi, Alessandria, Alba, Padova e Venezia.”

Sotto vari punti di vista, la linea delle opere scultoree di Joseph Pace lo avvicinano ad altri artisti come Marcel Duchamp, Robert Rauschenberg, Damien Hirts, Jeff Koons, Zaha Hadid, Alejandro Marmo.

La mostra virtuale al CRCSP. prevede l’utilizzo di 21 sculture. Si concluderà il 30 novembre 2020.

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