Kawita Vatanajyankur. Body, Labour, Consumption
In occasione della Florence Art Week il Museo Novecento ospita per la prima volta a Firenze il lavoro della performer e videoartista tailandese Kawita Vatanajyankur.
La mostra Body, Labour, Consumption, a cura di Sergio Risaliti e Stefania Rispoli e nata in collaborazione con ThAI, Thai Art Initative e CP group, presenta una selezione di video tratti dalle serie Performing Textiles e Field Work legati all’industria della moda e, in particolare, al lavoro femminile.
Tutta la ricerca di Kawita Vatanajyankursi concentra su tematiche dal forte contenuto politico legate alle questioni di genere, all’ecologia, all’economia dei consumi, che vengono veicolate attraverso l’uso di un linguaggio pop, esteticamente accattivante ma allo stesso tempo perturbante. L’artista si appropria del lessico patinato e sensuale della pubblicità per mettere in luce le diseguaglianze e le criticità di un’economia globalizzata e rendere tangibile quell’umanità invisibile che si cela e rende possibile il mercato del lavoro.
All’interno dei suoi video, l’artista trasforma il suo corpo in uno strumento che meccanicamente ripete dei compiti, mettendo alla prova la propria resistenza fisica, mentale ed emotiva. Ciascun esercizio gioca su un equilibrio provvisorio che spinge il suo corpo allo strenuo delle forze. Opere come Spinning Wheel, Shuttle, Dye, Knit, The Scale of Injustice, The Spade, ad esempio, nascono da una riflessione sulla filiera di produzione internazionale legata alla moda, dalla Nuova Zelanda alla Tailandia, e ‘mettono in scena’ le attività legate alla lavorazione delle materie prime e dei filati. Con uno sguardo estremamente originale Vatanajyankur apre ad una riflessione sulle condizioni spesso vulnerabili e precarie di lavoratrici e lavoratori di tutto il mondo in un mercato di produzioni e consumi sempre più interconnesso.
A partire dalla laurea RMIT University nel 2011, Kawita Vatanajyankur ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel 2015 è stata finalista al Jaguar Asia Pacific Tech Art Prize e ha curato la mostra Thailand Eyealla Saatchi Gallery di Londra. Nel 2017, il suo lavoro è stato presentato nella mostra Islands in the Stream a Venezia in occasione della 57a Biennale di Venezia, all’Asia Triennale of Performing Arts al Melbourne Arts Centre, nonché all’interno della Asian Art Biennial Taiwan. Nel 2018 ha esposto le sue opere nell’ambito della Bangkok Art Biennale e l’anno successo ha esposto in una mostra personale alla Albright Knox Art Gallery di New York. Nel 2021, Vatanajyankur espone le sue opere come parte di “Collecting Entanglements and Embodied Histories” al Maiam Museum of Contemporary Art di Chiang Mai, Thailandia e Hamburger Bahnhof a Berlino.
Vatanajyankur ha esposto ampiamente in Australia, Asia, Stati Uniti ed Europa. Il suo lavoro è entrato a far parte di prestigiose collezioni come quelle di: National Collection of Thailand; Singapore Art Museum, Dunedin Public Art Gallery, Maiam Contemporary Art Museum, MOCA Museum of Contemporary Art, oltre a collezioni universitarie e private.