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Il muro perimetrale della Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza di Empoli si trasforma in un manifesto di arte urbana grazie all’opera Roots Bloody Roots realizzata da Alleg, muralista di grande esperienza e con un profondo legame con le tematiche sociali. Il progetto è promosso dalla cooperativa sociale SintesiMinerva di Empoli e curato dalla Street Levels Gallery di Firenze.

L’opera, dalle dimensioni colossali, è una narrazione viva che intreccia significati sociali a rappresentazioni naturali: sei figure antropomorfe rappresentate con elementi vegetali si sviluppano lungo il muro perimetrale della REMS di Empoli, nell’area che conduce allo spaccio, dove sono venduti i prodotti agricoli provenienti da un progetto di agricoltura sociale della cooperativa SintesiMinerva.

Alleg utilizza un complesso ecosistema allegorico per rappresentare una natura psicologica, politica e sociale, nella quale l’essere vivente è inteso nella sua relazione con il mondo naturale e artificiale. Un elemento chiave è il missile spezzato, simbolo antibellico, e l’uomo chinato, rappresentante di un Eden terrestre dal quale genera la vita, porgendo un cumulo di terra che diventa simbolo generativo. La tecnologia, rappresentata sia dal missile sia da un bidone, emerge come un’entità autonoma nella scacchiera del gioco tra uomo, animale e natura. Pur creata dalle capacità dell’uomo, questa finisce per limitarlo e depotenziarlo, evidenziando il conflitto tra la potenziale piena espressione del vivente e il bisogno di controllarla.

L’analisi di Alleg non si ferma alla superficie, ma l’artista esplora anche le profondità della rizosfera, i mondi sotterranei delle piante, teatro di una comunicazione incessante. Con un’analogia visiva, le piante vengono contrapposte agli esseri umani, evidenziando come i centri nervosi e gli organi siano disposti in modo opposto. La struttura del mondo vegetale viene così rappresentata nella forma umana in un processo di antropomorfizzazione che rivela il tentativo, ed il bisogno, distintivo della nostra specie di riconoscersi, vedersi, e leggersi.

L’intera opera è ricca di dettagli e significati allegorici: numerosi elementi, come il narciso, il fiordaliso, il garofano e persino il cocomero, simboli botanici inconsueti, arricchiscono il murale con strati di significato ispirati dalla “Botanica Parallela” di Leo Lionni, illustre inventore e cronista di una nuova scienza immaginaria. L’opera Roots Bloody Roots invita a riflettere sulla nostra interazione con la natura, la tecnologia e la società, creando un ponte visivo e allegorico tra l’arte urbana e le tematiche contemporanee più urgenti.

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