Le tante sfumature della Cultura Fotografica 20 anni del CIFA – 2005 > 2025
Esiste un centro di eccellenza italiano che, da vent’anni, celebra e promuove l’arte fotografica: il Centro Italiano della Fotografia d’Autore.
Situato a Bibbiena (AR), il CIFA è stato istituito nel 2005 per volontà della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, con l’obiettivo di evitare la dispersione della produzione più significativa degli autori italiani e valorizzare il patrimonio della fotografia italiana non professionale, da sempre al centro dell’attività della Federazione, fondata nel 1948 e oggi presente con oltre 500 circoli affiliati e decine di migliaia di soci attivi su tutto il territorio nazionale.
Il CIFA rappresenta oggi un esempio unico nel panorama culturale italiano: un centro espositivo permanente, un archivio attivo, un motore culturale diffuso, profondamente radicato nel territorio e, al tempo stesso, proiettato in una visione nazionale e internazionale della fotografia. Un luogo vivo, capace di unire memoria e contemporaneità, cultura e partecipazione, e che in questi vent’anni è diventato punto di riferimento per studiosi, appassionati e istituzioni, contribuendo in modo decisivo alla crescita della cultura fotografica in Italia.
La fotografia amatoriale ha avuto in Italia un ruolo culturale e formativo fondamentale. In un’epoca in cui l’istruzione pubblica e le istituzioni accademiche trascuravano sistematicamente l’educazione all’immagine, furono i circoli fotografici, i concorsi e le riviste specializzate – promossi e coordinati dalla FIAF – a costruire il primo tessuto culturale e critico della fotografia italiana. È su queste radici che si fonda l’identità del CIFA, da vent’anni luogo di conservazione, riflessione e rilancio della cultura fotografica italiana.
Per celebrare questo importante traguardo, il CIFA apre i propri archivi, la propria memoria e il proprio sguardo sul futuro con una mostra che racconta e onora questo straordinario percorso culturale.
“Le tante sfumature della Cultura Fotografica – 20 anni del CIFA | 2005 > 2025” è un’esposizione che invita il pubblico a intraprendere un viaggio attraverso i progetti, gli autori, le immagini e le idee che hanno segnato due decenni di attività. Un’occasione non solo per ripercorrere quanto realizzato, ma anche per riflettere sul ruolo della fotografia nella costruzione del nostro immaginario collettivo.
La mostra propone un articolato percorso espositivo che racconta vent’anni di progettualità e visione della FIAF attraverso linguaggi, generazioni e memorie fotografiche.
Saranno esposte otto delle mostre più curatoriali realizzate dalla FIAF in questi anni, accanto a una selezione di immagini tratte dai Progetti Nazionali, dall’archivio storico del CIFA, dalle Biennali dei Giovani Autori e dal progetto “Crediamo ai tuoi occhi”.
Uno spazio sarà dedicato anche ai tredici Grandi Autori che la FIAF ha celebrato nel corso del tempo, mentre una sezione speciale renderà omaggio ai vincitori di “Portfolio Italia”. Completano il percorso una serie di tavoli tematici con l’esposizione delle pubblicazioni storiche e recenti edite dalla FIAF, a disposizione del pubblico per la consultazione.
Un percorso articolato e denso, che riflette la pluralità di linguaggi, visioni e generazioni che hanno animato le sale del CIFA in questi anni.
La mostra è anche un’occasione preziosa per scoprire lo straordinario contenitore architettonico che ospita il CIFA: l’ex carcere mandamentale di Bibbiena, un edificio ottocentesco di grande fascino, recuperato con un accurato intervento di restauro conservativo che ne ha mantenuto intatta la struttura originaria, reinterpretandola in chiave culturale.
Costruito nella seconda metà del XIX secolo e dismesso negli anni ’60, il complesso è stato oggetto di un importante progetto di rigenerazione urbana che ha saputo restituire alla comunità uno spazio dalla forte identità storica, trasformandolo in un luogo di incontro, studio e produzione culturale. Le sue sedici celle originali, distribuite su due livelli, oggi accolgono mostre fotografiche ed esposizioni temporanee, mentre gli spazi comuni – tra cui un suggestivo ballatoio affacciato sul corridoio centrale e una corte interna protetta da alte mura perimetrali – conservano il carattere austero dell’antica destinazione d’uso.
Il risultato è un unicum nel panorama italiano: un museo della fotografia che dialoga ogni giorno con l’architettura che lo contiene, capace di evocare memorie, suscitare riflessioni e offrire una fruizione culturale intensa e immersiva. Visitare il CIFA significa quindi entrare in un luogo dove il tempo si stratifica: tra storia civile, memoria collettiva e visioni artistiche contemporanee.
“Questa mostra è prima di tutto un omaggio a chi ha reso possibile il CIFA: fotografi, curatori, volontari, istituzioni, e una comunità nazionale che in vent’anni ha creduto in questo progetto culturale – ha dichiarato Roberto Rossi, Direttore del CIFA. “Abbiamo costruito un luogo che custodisce la memoria della fotografia italiana e la rende accessibile, stimolando confronto e consapevolezza. Guardiamo al futuro con la volontà di consolidare il ruolo del CIFA come presidio culturale stabile, capace di dialogare con istituzioni, scuole, università e autori. In questo senso, la mostra rappresenta anche un invito a riscoprire un’eccellenza italiana che continua a illuminare il panorama culturale nazionale.”