LISETTA CARMI. Molto vicino, incredibilmente lontano
In occasione dei 100 anni dalla nascita di Lisetta Carmi, Palazzo Ducale presenta una grande mostra dell’artista e fotografa genovese, che nel corso della sua vita ha avuto il coraggio di percorrere vie diverse dando sempre voce agli ultimi. Un viaggio che parte da Genova e dall’Italia per raccontare con il suo
sguardo acuto e lucido realtà lontane e mondi in trasformazione, con inedite immagini a colori che affiancano le serie più famose in bianco e nero.
A Genova, nei primi anni Sessanta, la fotografia diventa per Carmi professione quotidiana, come fotografa di scena al Teatro Stabile, e per fornire le immagini ai quotidiani, dopo gli spettacoli, sviluppava e stampava per imbucare gli scatti all’alba.
Da Genova parte per i suoi lunghi viaggi, nei vent’anni che ha dedicato alla pratica fotografica, con reportages in Venezuela, India, Afghanistan, il suo obiettivo strumento per capire il mondo e la condizione umana, attraverso scatti in bianco e nero o utilizzando la potenza del colore per far emergere la verità, suprema linea guida di tutta la sua pratica fotografica.
E Genova emerge nelle sue sfaccettature inaspettate, col racconto del mondo del lavoro nelle famose immagini di Genova – porto e dell’Italsider ma anche quelle, in parte inedite, dell’Anagrafe e degli aspetti della vita culturale e sociale della città.
In mostra non potrebbero mancare le immagini in bianco e nero della serie I travestiti degli anni Sessanta,
pubblicate nel 1972 in un libro che fece scandalo allora, ma che oggi è una pietra miliare nella storia della
fotografia. Immagini ormai iconiche che saranno messe a confronto con le loro declinazioni a colori riscoperte solo nel 2017, così come la versione inedita, sempre a colori, di Erotismo e autoritarismo a Staglieno in cui il famoso cimitero genovese diventa, attraverso l’obiettivo della fotografa, ritratto della società borghese ottocentesca, con le sue contraddizioni, tra ritrattistica celebrativa e sensualità inaspettatamente in dialogo nei monumenti funebri.
Genova sua città natale, dopo le recenti grandi mostre di Torino, Firenze e Londra sceglie di omaggiare attraverso una nuova lettura, questa figura dirompente di fotografa e artista, centrale nella storia della fotografia del dopoguerra.
«Con questa mostra – ricorda il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Giuseppe Costa –
proseguiamo il nostro “racconto” del Novecento attraverso i protagonisti della fotografia. Abbiamo già ospitato in passato una rassegna su Lisetta Carmi: in questo percorso espositivo, il pubblico avrà modo di approfondire le tante sfaccettature di una personalità straordinaria che ha fatto della libertà la sua cifra intellettuale».
«La mostra per ricordare il centenario della nascita di Lisetta Carmi – sostiene il curatore Giovanni Battista
Martini – vuole sottolineare il profondo legame con Genova, la sua città, dove ha svolto per una ventina d’anni la professione di fotografa: da qui è partita sempre da sola per i suoi viaggi nel mondo. Le fotografie esposte ci raccontano dell’amore e della comprensione per l’essere umano e della volontà di capire, da persona libera, la realtà senza pregiudizi. In dialogo con le fotografie in bianco e nero, le immagini a colori, per la maggior parte inedite, mostrano un approccio diverso alla sua ricerca fotografica. L’attenzione alla fisicità dei soggetti si espande in riflessioni poetiche, senza mai perdere il portato politico e il potere, proprio del medium fotografico, di agire sulle nostre coscienze».
«Non stupisce che, con un ritardo di quasi vent’anni – sottolinea la curatrice della mostra e direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Ilaria Bonacossa – Lisetta Carmi sia oggi al centro di una inarrestabile “riscoperta” da parte del mondo dell’arte contemporanea e che venga, a ragione, considerata una delle più importanti fotografe della fine del Novecento. L’attenzione recente verso il suo lavoro, presentato in importanti musei e fondazioni, si lega ad un rinnovato interesse verso le questioni di genere e inclusione che caratterizzano il dibattito culturale contemporaneo».
L’allestimento è realizzato dallo studio Drama Y Comedias che ha trasformato lo spazio del Sottoporticato ideando un percorso che non è una semplice mostra fotografica, ma una vera e propria esposizione di arte contemporanea. Il design dell’esposizione si concentra sul concetto di muro, sia come struttura fisica che come spazio metaforico. Ogni stanza invita gli spettatori a considerare i muri come dispositivi di divisione e connessione, interfacce pubbliche costantemente soggette a riscritture sociali, inevitabilmente politiche. Muri innocenti e promiscui.
Lisetta Carmi, molto vicino incredibilmente lontano è curata da Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio Lisetta Carmi, che ha scritto e concepito numerose mostre dell’artista negli ultimi anni, e Ilaria
Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova, ed è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei.
Una prestigiosa pubblicazione a cura di Silvana Editoriale accompagna la mostra.