Arranging Proximities è la nuova mostra di Loris Cecchini che dal 29 ottobre 2023 al 31 marzo 2024 viene ospitata negli spazi di UMoCA – Under Museum of Contemporary Art di Colle di Val d’Elsa (SI). La mostra, parte del programma espositivo del museo realizzato nel 2001 dall’artista cinese Cai Guo-Qiang sotto gli archi del Ponte San Francesco, è un progetto di Associazione Arte Continua con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Colle di Val d’Elsa e ripercorre il lavoro di uno dei più importanti artisti della comunità internazionale dell’arte. Le tre sculture pensate dall’artista per animare gli archi del ponte sono strettamente connesse a Waterbones, realizzata all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti che, con i suoi tremila moduli di acciaio collocati sul tetto, resterà esposta fino al 30 novembre 2023. Le opere di Loris Cecchini evocano la mutevolezza dei moti celesti creando uno stretto legame tra scienza e arte. Attraverso le sue opere lo spazio fisico viene interpretato come qualcosa di biologico, organico, vitale, e allo stesso tempo razionalmente strutturato, meccanicamente prodotto, perfettamente artificiale. La scelta di esporre le sculture negli spazi di UMoCA racconta la profonda riflessione dell’artista sulla naturae la sua costante transitorietà strutturale e metafisica, un mondo in cui approccio scientifico e poetica del paesaggio cercano di bilanciarsi. Le sue sculture, con il loro proliferare di moduli metallici, mettono in evidenza l’alternarsi di artificiale e naturale, una fusione visiva e poetica che crea un legame tra due mondi interdipendenti. Il movimento irregolare dei moduli richiama quello delle cellule, una rappresentazione che diventa metafora semantica, che esprime la bellezza intrinseca e l’energia creativa dei complessi evolutivi, e la loro armonia con l’ambiente, proprio come tra le opere di Cecchini e il contesto di Colle di Val d’Elsa. “Oggi perseguo lo spazio della scultura e dell’installazione ambientale seguendo un’idea di parcellizzazione della materia, quasi una forma di deflagrazione molecolare della scultura, in cui la fenomenologia scientifica diviene intima struttura e tramite per la visione. (…) – Dice Loris Cecchini – Quello che realizzo di volta in volta sono serie di lavori sviluppati attraverso diversi media, dall’acquerello alla fotografia, dalla grande installazione ambientale alla microscultura, uno spazio che viene percorso e completato dallo spettatore stesso, mantenendo costante l’idea di “doppio paesaggio” in cui la fisicità̀ dei materiali rimanda a una progettazione virtuale e viceversa.”

Share Button