MOSTRA PRIMA IDEA Vol.1: con Teresa Giannico e i pazienti pediatrici di Oncoematologia e Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
Mettere in dialogo l’arte contemporanea con i luoghi di cura e quelli del quotidiano. Offrire ai ragazzi l’occasione di esplorare il lavoro dell’artista dal momento in cui scatta la scintilla creativa, per poi comprendere e ripercorrere la sua pratica progettuale.
È con queste intenzioni che nel 2021, dalla collaborazione tra DEAR onlus ed Oggetti Specifici, nasce Prima Idea, percorso progettuale che si colloca all’interno del programma di didattica laboratoriale Robo&Bobo, rivolgendosi ai pazienti preadolescenti ed adolescenti dei reparti di Oncoematologia pediatrica e Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.
Nel corso dei laboratori che si tengono durante l’edizione d’esordio di Prima Idea, i ragazzi traggono ispirazione dal lavoro dell’artista Teresa Giannico, di cui esplorano il processo creativo attraverso i vari passaggi, a partire dalla fase generativa del progetto artistico.
Gli esiti dei laboratori di Prima Idea escono ora dall’ospedale per approdare da Oggetti Specifici, fascinosa galleria nel cuore di Vanchiglia specializzata proprio nell’esposizione di tutti quei materiali che appartengono alla fase generativa di un’opera: bozzetti, disegni, studi, maquette, ma anche incompiuti ed abbandoni. L’allestimento includerà una selezione del materiale di ricerca e del lavoro preparatorio di Teresa Giannico ed i lavori prodotti dai ragazzi durante i laboratori a lei ispirati.
Teresa Giannico vive e lavora a Milano. Laureata in Arti Figurative presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, si specializza in Disegno e Pittura e si avvicina a poco a poco alla fotografia. È proprio la fotografia che Giannico utilizza come base estetica di partenza da mescolare ad altri mezzi espressivi. Al fruitore è restituita un’immagine ambigua la cui lettura non si risolve al primo impatto, ma piuttosto fa sorgere una domanda: che cosa sto guardando?
L’attività laboratoriale proposta ai giovani pazienti si basa sul materiale preparatorio e sulle suggestioni, passando anche attraverso la conoscenza biografica dell’artista.
I ragazzi partecipano al processo dell’opera d’arte raccogliendo il testimone della prima idea ed interpretandola con differenti media. Seguendo il procedimento dell’artista, si cimentano nella creazione di diorami, piccoli spazi tridimensionali fatti di cartone, sui quali vengono applicati texture ed oggetti trovati in rete e stampati. Infine viene scattata una foto al diorama così ottenuto, in modo da attribuire un valore documentaristico al tutto e creare allo stesso tempo un effetto illusionistico. Altre volte invece l’immagine utilizzata è da considerarsi quasi come la tavolozza di un pittore: frammenti di foto trovati online vanno a comporre nuove figure ed ambientazioni. Su queste superfici si interviene aggiungendo oggetti, pennellate di colore, elementi umani, porzioni di paesaggio.
L’arte contemporanea diventa il terreno comune per conoscere ed ampliare le prospettive individuali e collettive, per scoprire le potenzialità del progettare condiviso.
I ragazzi hanno modo di sperimentare in prima persona, di partecipare al processo in quanto propulsori ed ideatori, interrogandosi sul valore delle idee, cercando corrispondenze tra il fare ed il pensare. Così l’arte è vissuta non come un’entità calata dall’alto, ma come esperienza propositiva, come idea in trasformazione.
Gli esiti dei laboratori di Prima Idea escono ora dall’ospedale per approdare da Oggetti Specifici, fascinosa galleria nel cuore di Vanchiglia specializzata proprio nell’esposizione di tutti quei materiali che appartengono alla fase generativa di un’opera: bozzetti, disegni, studi, maquette, ma anche incompiuti ed abbandoni. L’allestimento includerà una selezione del materiale di ricerca e del lavoro preparatorio di Teresa Giannico ed i lavori prodotti dai ragazzi durante i laboratori a lei ispirati.
Il progetto è realizzato con il contributo di Fondazione Compagnia di Sanpaolo e dell’Otto per mille della Chiesa Valdese.