Arricchire l’esperienza dei visitatori e implementare l’accesso al museo attraverso le tecnologie digitali che rendono possibili nuove forme di fruizione.

Prosegue con la realizzazione di una web App il percorso di sperimentazione in atto al Mic, il Museo Internazionale della Ceramica in Faenza, nato nell’ambito della strategia Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna 2020-2025. L’iniziativa ha coinvolto, oltre al museo faentino, anche il Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto, nel bolognese, e i Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza, ed è stata finanziata dalla Regione con 90mila euro.

Follow Mic, questo il nome della nuova Web app on e off site che sarà presentata domani, grazie all’utilizzo di strumenti quali realtà aumentata, foto 3d, testi, immagini, video e suoni offre agli ospiti quattro percorsi innovativi che permettono di apprezzare le bellezze del museo in maniera più approfondita. In questo modo saranno a portata di mano informazioni supplementari difficili da cogliere con una visita tradizionale, come storie e particolari delle ceramiche, contenuti multimediali quali le fasi dei restauri o effetti sonori e la possibilità di osservare da vicino, grazie a immagini 3D, opere d’arte non altrimenti maneggiabili per delicatezza e valore.

Realizzata grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e Settore Patrimonio Culturale, con il supporto tecnico di Lepida Scpa, l’applicazione fa parte di un progetto finalizzato a implementare le nuove tecnologie digitali nei musei. Questa prima fase di test durerà tre mesi, al termine dei quali, dopo la valutazione degli utenti, l’app del Mic di Faenza potrà essere utilizzata anche da altre istituzioni.

“La trasformazione digitale trova nel settore della cultura un ambiente ideale di applicazione- sottolineano l’assessora all’Agenda Digitale Paola Salomoni e l’assessore alla Cultura Mauro Felicori-. Rendere più smart i musei e gli altri luoghi della cultura significa adeguarli alle aspettative di una platea sempre più a suo agio con le nuove tecnologie. Se in passato il digitale è servito a creare tour virtuali di questi spazi, con lo scopo di goderne senza entrarci fisicamente, adesso a questo compito può affiancare quello di mettersi a servizio di una percezione più completa, immersiva e coinvolgente per chi è presente in prima persona. Scopo di questa sperimentazione è sfruttare appieno le possibilità offerte dalla digitalizzazione in questo ambito, con la finalità di estendere presto il suo potenziale a tutta la nostra rete museale”.

Contestualmente è stato attivato all’interno del museo il progetto WiFi Italia che consente a cittadini e turisti di connettersi, gratuitamente e in modo semplice tramite App dedicata, ad una rete wifi libera, diffusa su tutto il territorio nazionale. Sono 14 gli access point installati sia nelle sale espositive che negli spazi di interesse comune all’interno del Mic. Nel museo, utilizzando la stessa infrastruttura, sarà disponibile EmiliaRomagnaWiFi la rete WiFi regionale veloce, facile e gratuita. In questo modo si allargherà il numero di punto attivi in regione che già oggi superano i 10.000.

“La pandemia ha generato un nuovo tipo di pubblico, più esigente e attento. Poter offrire materiali multimediali di facile consultazione per collezioni complesse è obiettivo prioritario- commenta la direttrice del MIC, Claudia Casali-. Un utente felice è un biglietto da visita eccezionale per la promozione e divulgazione del proprio patrimonio e della propria realtà museale. Il progetto è un format che potrà essere applicato anche ad altre realtà museali del territorio e non solo e, attraverso un semplice inserimento di una maschera interattiva, si potranno monitorare i dati dei visitatori e coglierne il grado di soddisfazione o gli elementi di miglioramento”.

Saranno presentate anche altre due iniziative dedicate ad una maggiore accessibilità del MIC. La prima, realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna e in collaborazione con la Fiadda, famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi, che mette a disposizione dei percorsi video didattici delle opere più importanti per persone sorde. La seconda, in collaborazione con l’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che ha introdotto un percorso di visita in braille per ipovedenti e ha realizzato un progetto pilota per una fruizione tattile delle opere della sala del design.

“Con grande soddisfazione la Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna sostiene da molti anni l’attività del MIC di Faenza – commenta Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna –  un primato a livello internazionale nel mondo della ceramica e di primaria importanza nel contesto museale. Con i nuovi progetti sperimentali, secondo il Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, Ernesto Giuseppe Alfieri, il MIC si pone all’avanguardia per rendere partecipi della vita del museo non solo nuove generazioni, ma anche persone meno fortunate.”

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