Il Comune di Montecchio Emilia e l’Associazione culturale artMacs presentano, dal 20 maggio al 18 giugno 2023, due mostre in contemporanea negli spazi rinascimentali di Casa Cavezzi: “Knocking on Doors” dell’artista siriana Sawsan Al Bahar e “Indigo” dell’artista veneta Chiara Calore, rappresentate rispettivamente dalle gallerie d’arte Firetti Contemporary di Dubai e Galleria Giovanni Bonelli di Milano e Pietrasanta.

Le due giovani artiste sono le vincitrici ad ex equo della seconda edizione del “Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 35”, dedicato al disegno e alla ricerca visiva emergente, assegnato nell’ambito della 17esima edizione di ArtVerona.

L’esposizione sarà inaugurata sabato 20 maggio, alle ore 18.00. Saranno presenti le artiste, che soggiorneranno a Montecchio Emilia, ospiti del Comune, nella settimana precedente il vernissage, per lavorare all’allestimento delle mostre.

Le opere di Sawsan Al Bahar sono oggetto di una lunga lavorazione, in cui la mano si intreccia alla macchina. Scansioni 3D, create o trovate, diventano il punto di partenza per disegni a grafite, a volte abbinati ad altri materiali. In “Knocking on Doors” l’artista riproduce porte di città siriane – Damasco, Aleppo, Homs – tutte ricavate da scansioni 3D rintracciate tramite archivi online. Dietro al semplice concetto di “porta” si nasconde una moltitudine di significati. Porte aperte e chiuse, porte di città storiche e di strade residenziali, porte che recano i segni della guerra, porte completamente distrutte. L’intreccio delle line e l’assenza di colore accentuano la tensione tra costruzione e distruzione, tra realtà e astrazione. Attraverso queste porte Sawsan Al Bahar si confronta con la città, ricercando lo spazio ordinario e la dimensione dell’intimità.

Le opere di Chiara Calore nascono da immagini celestiali, forme ultraterrene, soggetti religiosi assemblati a corpi di pietra e statue bronzee. Con “Indigo” l’artista indaga una sfera cromatica di connessione, che lega l’ultraterreno con il terreno, ibrida le forme e spinge lo spettatore a guardare oltre. I dipinti ad olio su tela presenti in mostra, così come i disegni a china e inchiostro su carta, richiamano la Maddalena e San Giorgio e il Drago, ma anche figure ibride, parte di un mondo ultraterreno che trascende l’umana percezione.

Il “Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 35” è stato promosso dall’Associazione culturale artMacs, istituita a Montecchio Emilia dalla famiglia dell’artista Massimiliano Galliani, prematuramente scomparso nel 2020 all’età di 37 anni, per diffondere e consolidare la sua memoria e sostenere i giovani artisti. Il progetto nasce da un lutto che cerca, attraverso l’Arte, un riscatto che non sia soltanto memoria, ma soprattutto futuro per le giovani generazioni creative.

Il Comune di Montecchio Emilia è partner e sostenitore di questo progetto: ha infatti erogato un premio acquisto del valore di 2.500 euro e curato l’organizzazione delle mostre personali dedicate alle artiste vincitrici. Una ulteriore acquisizione, del valore di 3.500 Euro, è stata operata dall’Associazione culturale artMacs.

Le opere di Sawsan Al Bahar e di Chiara Calore sono state selezionate, in occasione di ArtVerona, partner del progetto, da una qualificata Giuria composta da Omar Galliani, artista e membro dell’Associazione culturale artMacs, Fausto Torelli, Sindaco del Comune di Montecchio Emilia con delega alla Cultura, Gianluca Marziani, curatore e critico d’arte, Vanni Cuoghi, artista e docente presso l’Accademia Aldo Galli di Como, ed Eleonora Frattarolo, docente di Beni culturali e ambientali presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e membro del Comitato Scientifico della Biennale del Disegno di Rimini.

Si legge nella motivazione della Giuria: «Le due artiste evidenziano spazi di sensibile dialogo culturale lungo realtà umane che si compenetrano nel silenzio metafisico del disegno, trovando quel fatale equilibrio energetico tra distanza geografica e vicinanza morale. Da una parte l’occidente europeo di Chiara Calore con le sue ibridazioni fusionali, aggregati molecolari tra primitivismo e cosmesi contemporanea, nel canone catartico di uno sguardo archetipico eppure futuribile; dall’altra il medio oriente di Sawsan Al Bahar con i codici stabili di un intimismo domestico che si fa metro di appartenenza universale, oltre qualsiasi moralismo politico e religioso, ribadendo quella libertà di sguardo entropico sul mondo che accompagna la natura vaporosa dell’opera. Un premio ex aequo che diventa abbraccio iconografico nel segno di un’empatia culturale tra giovani artiste di una generazione motivata, pronta a nuove consapevolezze sociali, attenta al canone tecnologico senza dimenticare le radici iconografiche dell’immagine, privilegiando un disegno che torna, con urgenza e metodo, al centro dello scacchiere culturale».

Sawsan Al Bahar, nata a Damasco nell’anno 1990 e cresciuta negli Emirati Arabi Uniti, è un’artista, architetta e ricercatrice di base a Dubai. Ricerca modi discreti in cui la storia influenza le narrazioni personali nella regione, indagando sulla propria e cercando il mito domestico all’interno di opere a grafite su carta, scansioni digitali e testo. Una grande abilità nel disegno è alla base del suo lavoro e utilizza la scansione digitale per accedere e rappresentare una patria assente. I suoi disegni meticolosi sono intrecci poetici, che cadono all’incrocio tra passato e futuro, evocano un’immagine intima del passato ed evidenziano allo spettatore la tensione tra il reale e il fabbricato.

Chiara Calore nasce ad Abano Terme nel 1994. La sua pittura è caratterizzata dalla giustapposizione dei più diversi elementi figurativi in forma ironica e visionaria. Le sue opere sono popolate da un ammasso bizzarro e inverosimile di uomini, animali e freaks, che si agitano sulla tela in maniera anarchica, in una selva di rimandi. Dopo aver compiuto i primi studi artistici, si dedica al restauro, collaborando con una docente di Storia dell’Arte.

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