Sarà una doppia inaugurazione quella di sabato 19 marzo, quando ad Acquaviva delle Fonti (BA) il nuovo spazio dedicato alla fotografia La Scattiera aprirà ufficialmente i battenti con la mostra di Olli BeryThe Wrath of Dispossession”. L’esposizione, che si terrà in via Monsignor Laera 198 dalle ore 19.00, sarà visibile fino al 30 aprile ed è il frutto della residenza d’artista di Bery. Le opere del francese sono presenti nelle collezioni più ricercate d’Europa e Giappone e in esse ha sviluppato un precipuo linguaggio fotografico attorno alla realtà, nel quale presenta un profilo insolito del mondo. Il suo lavoro è uno sviluppo continuo dello stesso atto fotografico, che negli ultimi dieci anni ha investito tutte le sue energie in un unico progetto, esposto per la prima volta in assoluto nella Scattiera: 60 immagini che si alternano tra incisioni in piccolo formato, l’utilizzo di stampa laser in formato poster mai usato prima e piezography. Tra i supporti, invece, ci saranno pregiatissime carte giapponesi ma anche carta riciclata.

«Il mio lavoro è costruito come una partitura musicale», conferma Olli Bery, «in cui i miei lampi emotivi impongono il ritmo alle fotografie e dirigono le modalità operative che uso per rispondervi. Anche in questa mostra la forza e l’omogeneità della narrativa sarà sorprendentemente presente, ma sarà la prima volta in dieci anni che utilizzerò i grandi formati di riproduzione e stampa».

La residenza e la conseguente mostra nascono da un’idea del fotografo Massimo Barberio, in collaborazione con il collega Donato Cosmo e il graphic designer Vito Battista. Spiega Barberio: “Questa mostra può essere definita un nuovo capitolo – invece che un riassunto – di dieci anni di “crociata” di Bery. Sono infatti diversi anche gli scatti realizzati qui in Puglia, proprio nella Murgia, un mix perfetto tra la preziosità e l’intensità dell’opera già prodotta e la nuova. Alla stessa maniera spero di inaugurare con questa mostra anche una nuova maniera di intendere la cultura, che sia investimento e valorizzazione reale per il territorio e la comunità e non solo assistenzialismo e fanalino di coda degli investimenti pubblici».

Barberio è anche il titolare del progetto de La Scattiera, sviluppato durante il primo lockdown del 2020, nonché vincitore del contributo pubblico del Gal SEB. La sua sede è una vecchia officina metalmeccanica, della quale il nuovo spazio conserva alcuni elementi architettonici e il concetto di industrial design. Il fil rouge fra l’antica funzione e la nuova attività sta nell’atto comune della creazione: dalla celebre frase di Ansel Adams “You don’t take a photograph, you make it” è nata quindi la vision de La Scattiera, il luogo dove si creano le fotografie. Le principali attività che vi saranno svolte riguardano la formazione professionale, la produzione fotografica e operazioni culturali come le residenze d’artista e le produzioni indipendenti.

L’attività si avvarrà della collaborazione di tantissimi fotografi, spaziando dal livello regionale a quello internazionale, professionisti del settore della comunicazione visiva e nuove leve del mondo della fotografia, chiamati a contribuire negli specifici settori di competenza sulla base di una programmazione formativa e produttiva su base annuale.

La scelta dell’ubicazione della sede, ad Acquaviva delle Fonti (BA) rappresenta una sfida che intende coinvolgere e stimolare a livello artistico e culturale, ma anche economico, un territorio le cui potenzialità stanno pian piano emergendo negli ultimi anni. Oggi questa terra si presenta più matura e consapevole dei propri punti di forza, anche a seguito della nascita di diverse realtà produttive frutto dell’investimento di giovani professionisti rientrati dalle esperienze fuori sede.

Massimo Barberio è fondatore e titolare de La Scattiera. Fotografo professionista dal 2007, si è formato con alcuni fra i più importanti esponenti della fotografia internazionale (Frank Dituri, Francesco Zizola, Christian Caujolle, Jan Grarup, Louie Palu) frequentando corsi e masterclass di specializzazione a Roma, Milano, Riga, Bayeux. Dal 2008 ad oggi ha svolto diverse attività professionali legate al mondo della fotografia, fra le quali spicca il lavoro di fotoreporter, che lo ha portato a vincere numerosi premi fra i quali l’Allard Prize for International Integrity, Discovery of the Year ai Lucie Awards, IPA, PX3, Golden Camera Award 2015 e il DaSud prize 2011. Già vicepresidente dell’associazione culturale Of(f) the Archive, docente di fotografia per diversi anni presso una delle storiche scuole di formazione barese, Barberio tutt’oggi lavora per musei, organizzazioni governative e non, come fotografo documentarista.

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