A Lima, nella Biblioteca Manuel Solari Swayne del MALI, potranno essere conosciuti i risultati di un progetto d’arte firmato da Anna Laura Longo in cui viene indagata la relazione tra epidermide e suolo, a partire da un approfondimento performativo. Inoltre è affrontato, sul piano visuale, il tema del residuo e questo tema si sviluppa anche attraverso delle derivazioni e degli agganci di tipo sonoro.
“Il residuo è forma/ attraente impronta corpuscolare”. Sono questi i versi di partenza, ma proposti per l’occasionein lingua spagnola, mediante una rivisitazione e un ampliamento consistente del testo stesso. La pratica esfoliante su cui si basa il lavoro perde integralmente la sua valenza originaria e costringe i vari fruitori e fruitrici a porsi su un piano interpretativo davvero nuovo. Essa viene infatti ricomposta audacemente, poi inserita nei margini di un atto artistico integrato, includendo anche la musicalità.

Il percorso è quindi frutto di una rivalutazione poetica, che trova appoggio in alcuni gesti appartenenti alla quotidianità, ma totalmente ri-generati, rivissuti e soprattutto sottoposti a un evidente impreziosimento.
La risultante dell’azione performativa consiste nella produzione fattiva di un imprevedibile libro-organismo, in parte di natura extra-cartacea, rientrante nel novero dei libri rari e da collezione e utilizzato in veste espositiva. Questa particolare opera, ricca di inserti materici di natura volumetrica, assume le fattezze di un documento testimoniale effettivo e nella biblioteca del MALI si potrà esperire nei giorni e orari di apertura, approfittando anche delle importanti mostre allestite. I diversi apporti residuali, approntati e sistematizzati attraverso delle ricerche prolungate, provengono da una manipolazione di svariate tipologie di gel.
Questo viene accuratamente dosato ed esplorato tenendo conto di molteplici consistenze e colorazioni, messo in forma creativamente e infine posizionato seguendo una configurazione artistico- visuale specifica, facendo poi ricorso alla tecnica del collage.
Sono presenti a monte dei risvolti di tipo sonoro, esili e quasi impercettibili poiché derivanti dai delicati crepitii sorti a ridosso dei meccanismi di esfoliazione, che fanno seguito ai processi di essiccazione relativi. Questi vengono inoltre accostati e sovrapposti a suoni pianistici veri e propri, sperimentalmente elaborati. Nell’insieme, gli elementi artistico-visuali, poetici e musicali, mirano a dischiudere un affascinante circuito di intenzioni e azioni.

Va anche segnalato che, nel 2011, per la casa editrice Manni, era già stato pubblicato un volume intitolato Procedure esfolianti che, da una prospettiva similare, inquadrava il medesimo tema.In quel caso la ricerca era esclusivamente di tipo testuale e la procedura di esfoliazione, sottoposta pur sempre a una sottile e preziosa rivalutazione poetica, conduceva ipoteticamente verso una possibile rigenerazione, non tanto epidermica o cellulare, ma del pensiero. Anche per quanto concerne l’approccio con la tematica del suolo è possibile menzionare un’ esperienza preliminare: di fatto risale al 2016 la pubblicazione della raccolta Questo è il mese dei radiosi incarnati del suolo, che si avvale di una post-fazione di Cesare Milanese.
Le ipotesi artistiche dispiegate, in ogni caso, invitano a fare i conti con la preziosità del vissuto, attraverso corpose analogie, dirottamenti o rimandi a vicende collettive e individuali, insistendo sull’audacia e sull’imprescindibilità di uno sguardo ampio e significativo, capace di lasciar procedere sulla strada del sommovimento costruttivo, ma anche del raccoglimento interiore.
Anna Laura Longo nel campo delle arti visive conduce delle ricerche che puntano a evidenziare il contrasto tra quiete e turbolenza dinamica del pensiero e si traducono in complessi impianti o in opere visuali viste come ingranaggi. Come autrice è attiva nel campo della ricerca poetica, della saggistica e critica musicale. Ulteriori percorsi si indirizzano verso la drammaturgia e il teatro musicale. In qualità di pianista-performer porta avanti ricerche sul suono legate alla contemporaneità e progetti di carattere ampliato riguardanti le performing arts. Come solista è coinvolta musicalmente in contesti incentrati sulla pluridisciplinarità. In alcuni progetti recenti lo strumento è visto come un vero proprio insediamento e rivisitato in una prospettiva ampia, che induce a inserirlo in particolari dispositivi scenici dove le componenti visuali si intersecano con quelle sonore. Sfondi udibili evisivamente assorbibili è il titolo di un lavoro recente.

Il nuovo lavoro, che ha raggiunto il Perù, è stato di recente proposto anche a Madrid, nel Centro Documentación del Museo Reina Sofia e in America Latina, presso alcune biblioteche di importanti contesti museali, rispettivamente a Caracas, Buenos Aires e Ecatepec de Morelos.

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