Una biblioteca itinerante per l’Oncologia di Siracusa
Una biblioteca itinerante per portare all’interno della realtà ospedaliera momenti di distensione e distrazione non solo attraverso la lettura ma anche grazie all’utilizzo dei Mandala da colorare.
L’associazione Mareluce onlus ha inaugurato questa mattina nel reparto di Oncologia dell’ospedale Umberto primo di Siracusa la biblioteca itinerante all’interno della quale pazienti e familiari potranno trovare non solo libri di lettura di vario genere ma anche album e materiale per colorare i Mandala.
Alla inaugurazione hanno partecipato il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra e la presidente dell’Associazione Daniela Respini, presenti il direttore sanitario di presidio Giuseppe D’Aquila e il direttore del reparto Paolo Tralongo assieme al personale medico e infermieristico.
“Le associazioni di volontariato – ha detto il manager Ficarra – svolgono un ruolo importantissimo nel processo di umanizzazione delle cure dove gli effetti benefici del supporto psicologico aiutano la guarigione e a guardare al futuro. Vi sono grato a nome personale e dell’Azienda per tutto quello che fate a sostegno dei pazienti e a supporto prezioso del sistema sanitario”.
“L’iniziativa rientra nel progetto “Laboratorio di Mandala itinerante” – ha spiegato Daniela Respini – ideato e realizzato grazie al supporto dei soci dell’associazione, dai volontari e da persone guarite dal cancro”. L’associazione donerà anche una giornata formativa, rivolta ai volontari del reparto, per la gestione della biblioteca e dei Mandala.
“L’obiettivo del progetto – ha detto Paolo Tralongo – è colmare, attraverso le attività di laboratorio, il vuoto che si crea nei tempi della degenza, in un momento in cui il quotidiano svolgersi dell’esistenza fatta di lavoro, rapporti sociali, svago, interessi culturali viene interrotto dal ricovero. In un reparto come questo – ha aggiunto – l’importanza di attività di svago e del sostegno del volontariato è duplice poiché da una parte si recupera la dimensione non di paziente ma di persona e dall’altra si dà valore al sé. Esprimo gratitudine all’associazione Mareluce e a tutte le associazioni di volontariato che guardano alla dimensione spiritualistica di ogni paziente”.
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